Sampdoria-Pescara, la sfida del Ferraris tra incroci nostalgici e calcio spettacolo
Mille storie si intrecciano in soli 90' minuti....
A CURA DI DANIELE BERARDI - Tra Pescara e Genova intercorre un asse sentimentale impercettibile, dal profumo intenso e avvolgente. E' l'odore di salsedine e di brezza marina, che stritola le ossa e avvolge il cuore. Biancazzurri e blucerchiati, liguri e abruzzesi. Uomini di mare, forgiati nella tempesta e nelle avversità. Uomini duri dal palato fine, che apprezzano la qualità in ogni ambito. Tra Pescara e Sampdoria c'è un cordone ombelicale indelebile e indissolubile, che attraversa i 657 km che separano i due capoluoghi. C'è un filo conduttore che solca montagne e colline, riflettendosi nell'acqua cristallina e salmastra del Mar Ligure e dell'Adriatico. Questo Pescara ha un midollo marinaro genovese e blucerchiato. Questa Samp ha il cuore e la mente profondamente abruzzesi. Da Marco Giampaolo e Lucas Torreira a Francesco Zampano e Vincenzo Fiorillo. Il miracolo doriano, firmato dal tecnico giuliese, era qualcosa di impreventivabile a inizio anno. Un lavoro meticoloso partito in estate tra mille difficoltà, cessioni illustri e ricambi all'apparenza discutibili. Ma la preparazione tattica dell'ex allenatore dell'Empoli ha sopperito ogni mancanza. Sette vittorie in altrettante partite casalinghe suggellano un avvio di campionato da incorniciare per Giampaolo e i suoi. Gran parte del merito di questa cavalcata va attribuito al cervello pensante della compagine ligure. Lucas Torreira non è più una sorpresa da parecchio tempo. Dall'inserimento graduale della stagione scorsa, all'esplosione gargantuesca di queste prime 13 partite. Geometrie, dinamismo e qualità. I pregi del folletto uruguaiano sono sotto gli occhi di tutti e anche il suo rendimento sotto porta sta subendo un'impennata inerziale. Anche Gianluca Caprari ha scelto la “via della seta” genovese per compiere il salto di qualità. Il fantasista scuola Roma ha collezionato le stesse reti di Torreira (3) ma, dopo un avvio travolgente, si è un po' adagiato sui suoi allori. Giampaolo lo ha impiegato inizialmente da prima punta, al fianco di Quagliarella, e successivamente da trequartista in un tridente esplosivo col napoletano e Zapata. Più defilato Valerio Verre, capace di collezionare solamente sei presenze delle quali due da titolare. Ma in questa Samp c'è un cuore pulsante biancazzurro, che contribuisce ad oliare gli artificiosi meccanismi di Giampaolo.
Per un Caprari che attraversa l'Appennino, c'è un Francesco Zampano che, rinnegando le sue origini, ha scelto di sposare fedelmente il progetto biancazzurro. Il terzino genovese aveva assaggiato la massima categoria con la maglia blucerchiata due anni fa, decidendo poi di ritornare in Abruzzo per lottare al fianco dei suoi compagni. L'ossatura del Pescara di Oddo era in salsa prevalentemente genovese, con Fornasier e Campagnaro a completare un reparto ben governato dall'estremo difensore Vincenzo Fiorillo (anche lui di origini liguri). L'ex difensore delle giovanili dello United, invece, è giunto in Abruzzo per rinforzare un reparto da rifondare dopo il disastro con Baroni in panchina. Massimo Oddo ha ridato animo a diversi elementi, ma la difesa biancazzurra ha radici blucerchiate lapalissiane. C'è anche Andrea Coda, arrivato a Pescara nel febbraio 2016 proprio dopo l'esperienza in blucerchiato. Hugo Campagnaro è forse l'unico vero rimpianto in salsa ligure. L'esperto difensore argentino, afflitto dai malanni fisici, ha trascorso più tempo in infermeria che in campo, ma nonostante questo, nelle poche volte in cui è riuscito a garantire continuità di presenze, ha sempre mostrato la sicurezza e l'affidabilità che gli venivano richieste. Del Fiorillo biancazzurro si è già ampiamente detto. L'estremo difensore è ormai un punto stabile di questo Pescara e l'ostile convivenza con Pigliacelli pare essersi conclusa a suo favore. L'ex livorno sta così acquisendo pian piano i caratteri del numero uno zemaniano.
L'asse Pescara-Genova è ormai più che consolidato e continua a dare i suoi frutti. Blucerchiati e abruzzesi coltivano un rapporto preferenziale sul mercato e non solo. Questo scambio perpetuo di interpreti ha contribuito a definire due filosofie di gioco simili, votate all'estetica e improntate sulle convinzioni di allenatori sì diversi, ma legati alla stessa scuola di pensiero (Giampaolo, da un lato, Zeman e Oddo, dall'altro). L'incontro sul campo, domani sera al Ferraris, sarà l'ennesima occasione per vedere all'opera due compagini sbarazzine che, nonostante il periodo di forma opposto, sapranno certamente farci divertire e tenerci incollati al piccolo schermo.
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