Il Modena vuole dare l'ultimo dispiacere interno al Pescara

Dal quint’ultimo posto, in lotta per la salvezza, al quinto posto in corsa per la Serie A: il Modena è la squadra rivelazione di questo finale di campionato. A febbraio la truppa di Novellino occupava la diciassettesima piazza ma, fatta eccezione la sconfitta in trasferta in quel di Trapani, i canarini sono stati protagonisti di una grandissima rimonta passando, questa volta, dalle stalle alle stelle. Il loro punto di forza è l’attacco, letale più di quello della capolista Palermo: Babacar venti gol, ‘El Diablo’ Granoche dieci sui 63 realizzati (il miglior attacco dei cadetti).

Walter Novellino è riuscito ad amalgamare le due punte quadrando così il cerchio a 360°. Senza dubbio il merito è in gran parte suo perché in pochi sarebbero riusciti a mettere in simbiosi due colossi d’area di rigore come il senegalese e l’uruguaiano. Sulla carta sono uno l’alternativa dell’altro: forti  fisicamente con lo stesso modo di vedere la rete e trovare la via del gol. L’allenatore ex Livorno però, con il più classico dei 4-4-2, è riuscito a rendere al massimo il loro rendimento e dell’intera squadra. Un gioco apparentemente semplice ma che ha proprio in questa apparenza la sua differenza. Possesso prolungato di palla, specie a centrocampo e sulla fascia destra per poi scaricare sul duo d’attacco che fa salire la squadra e permette ai compagni di creare occasioni da gol: il Modena, quinto a 62 punti, vuole a tutti i costi salire ancora più in alto per giocare i playoff da protagonisti e tentare in quella che, solo tre mesi fa, tutti consideravano un’impresa impossibile.

Il capitano dei canarini, Andrea Zoboli, si è pronunciato così sulla sfida di domenica all’Adriatico: ‘ Insieme al Bari stiamo arrivando di slancio verso i play-off e possiamo davvero essere la mina vagante. Abbiamo motivazioni che ci permettono di fare qualcosa in più rispetto alle altre. Le motivazioni contano più dell'aspetto fisico ora. Con il Pescara dobbiamo vincere per fare un salto in avanti notevole verso il nostro obiettivo’. Per il centrocampista Nardini: ‘Tutte le partite sono importanti. Andiamo a Pescara, sappiamo benissimo che è importante per  un fatto di punti e la classifica. Non sarà una gara facile perché hanno buoni giocatori, anche se non hanno raggiunto gli obiettivi preposti. Noi dobbiamo pensare alla nostra partita e portare a casa il risultato’.

Pescara – Modena, tutte le statistiche. Gli emiliani sono quindi a 62 punti ottenuti con 16 vittorie (4 fuori casa), quattordici pareggi (9 lontani dal pubblico amico) e 10 sconfitte (7 in trasferta). Sono 41 le reti incassate dai canarini e 63 quelle realizzate (22 fatte e 25 incassate lontane dal Braglia). Il Modena colpisce e subisce all’ultimo: il 43% delle reti siglate ed il 47% dei gol presi dagli uomini di Novellino sono nella mezzora finale di partita. Il bomber degli emiliani è l’attaccante in prestito dalla Fiorentina (in passato nelle giovanili biancazzurre) Babacar con 20 realizzazioni in campionato ed il maggior numero di conclusioni a rete, ben centoventi.

L’assist – man di Walter Novellino è il difensore Garofalo con 10 passaggi vincenti. In 40 partite il Modena ha di media 24’ 36” ed il 49% di possesso palla, i biancazzurri 25’28” con il 51%. Sono 538 i palloni giocati dagli emiliani ad incontro con il 59% di passaggi riusciti (584,2 palle giocate con il 63,8% il Delfino). Il Modena ha il 47,6%  di pericolosità con 9’ 19” di supremazia territoriale e 11,8 tiri a partita di cui 4,7 nello specchio. I dannunziani hanno, invece,  il 49,1% di pericolosità con 9’53” di supremazia territoriale e 12 conclusioni di cui 4,9 in porta. L’indice di pericolosità misura la capacità offensiva di una squadra ed è composto da quattro principali variabili valutate in maniera oggettiva in funzione del contributo marginale apportato alla probabilità di vittoria e sono: la capacità di mantenere il possesso palla, la capacità di verticalizzare, la capacità di arrivare al tiro e la capacità di creare occasioni da rete. 

Pescara – Modena, tutti i precedenti. Sono 25 i precedenti tra le due compagini tutti in serie cadetta. Il bilancio è a favore dei canarini: sono 14 le vittorie emiliane (4 in Abruzzo), quattro i pareggi (uno all’Adriatico) e 7 le vittorie biancazzurre (6 in casa). Il Modena ha realizzato 36 gol (17 nel capoluogo dannunziano), il Pescara ventiquattro (19 tra le mura amiche). Il primo incontro risale al lontano primo novembre 1942: in Emilia i padroni di casa si imposero per 5-1, ritorno a reti bianche sul campo di Rampigna. Causa storie calcistiche e posizioni geografiche diverse, le due squadre tornarono ad affrontarsi 33 anni dopo nel campionato di B ‘75/76: all’Adriatico vittoria dei biancazzurri di misura, nel match di ritorno al Braglia successo anche questo di misura dei padroni di casa. La stagione seguente il Pescara di Giancarlo Cadé vinse tra le proprie mura per 2-0 perdendo al ritorno di misura in Emilia centrando però a fine stagione la prima storica promozione in A.

Le due squadre tornarono ad affrontarsi dieci anni dopo sempre nel campionato cadetto: il Pescara di Galeone perse entrambe le sfide con i canarini conquistando però a fine stagione la seconda promozione in A vincendo il campionato. Le due compagini tornarono faccia a faccia tre anni con al timone del Delfino, dopo l’esonero di Carletto Mazzone, ancora il profeta dell’Adriatico Giovanni Galeone: quell’anno i biancazzurri persero 0-2 all’Adriatico e pareggiarono a reti bianche al ritorno. L’anno successivo i dannunziani vinsero in casa per 3-1 e persero in trasferta 2-0 riuscendo però a tornare in A centrando il secondo posto in campionato. Dopo l’immediata retrocessione, il 18 dicembre 1993 al Braglia finì a reti bianche ma nel match di ritorno festival del gol con vittoria del Delfino per 4-2, a fine stagione il Modena retrocesse in C1. Dopo un decennio, le due squadre si rincontrarono nel campionato cadetto 2004/05: il Pescara di Simonelli vinse 2-0 in casa e pareggiò a reti bianche nel match di ritorno: a fine stagione la compagine biancazzurra fu ripescata in Serie B.

La stagione successiva sulla panchina adriatica sedeva Maurizio Sarri: nell’andata al Braglia finì 2-0 per gli emiliani ma nel match di ritorno successo di misura. La stagione successiva due successi per il Modena con il Pescara a fine stagione all’ultimo posto con 25 punti retrocesso. Quattro anni dopo il neopromosso Delfino di Eusebio Di Francesco perse entrambe le sfide con i canarini. L’anno successivo il Pescara di Zeman incappò nella prima sconfitta stagionale al Braglia perdendo nel finale per 3-2 dopo una partita rocambolesca viziata da alcuni errori arbitrali. Nel match di ritorno successo dei biancazzurri per 3-1 involati poi verso la vittoria del campionato cadetto e la promozione in A. Dopo la stagione deludente in massima serie, il Delfino di Pasquale Marino colse al Braglia questa stagione la quinta vittoria consecutiva (la prima al Braglia) grazie al gol partita di Antonino Ragusa.

I precedenti