Maniero: “Non è vero che volevo andare via. Se segno non esulto”
Nel calcio moderno capita anche che un club interrompa il silenzio stampa per permettere ad un suo tesserato di parlare esclusivamente con una testata, come nel caso del ritorno di Maniero a Pescara. Tutto lecito – sia chiaro – ma ad essere penalizzati sono in primis i tifosi, vale a dire i fruitori del dorato mondo del calcio, che hanno ormai accesso ad una comunicazione standardizzata e non personalizzata con i giornalisti che devono sottostare a precisi ed ineludibili vincoli. Forse sarebbe stato interessante se anche un giornalista di Pescara avesse potuto intervistare Riccardo Maniero, senza nulla togliere a una testata importante come Tmw e al bravo cronista incaricato. Per il semplice fatto che vivendo la realtà pescarese tutti i giorni dell’anno avrebbe trovato altri spunti ed approfondito altri. Specialmente dopo l’epilogo traumatico della sua avventura. A questo punto non resta che riportare, di seconda mano, le più interessanti dichiarazioni di Riccardo Maniero alla rubrica "A tu per tu", specificando però la correttezza del giocatore che ci ha contattati per avvisarci della cosa al fine di non pensare di aver voluto fare torto a qualcuno. Ecco il Maniero pensiero: "Sono emozionato, non lo nascondo. Ho bei ricordi...Il ricordo più bello di Pescara? L'anno della promozione, è stato spettacolare. E anche gli ultimi sei mesi. Non è vero che volevo andare via a tutti i costi. Ero a scadenza, non mi è stato mai proposto il rinnovo. Hanno voluto far passare il messaggio che volevo andare via a tutti i costi, ma non è così. E le persone intelligenti lo sanno. Ma ora penso al Catania, voglio fare bene in Sicilia. Qui è tutto un altro mondo, dal centro sportivo alla società. Il Catania non merita la serie B. Se dovessi segnare esulterei? No. Assolutamente. Questione di rispetto per la squadra e per i tifosi".
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