Prima squadra

Pescara-Carpi, le pagelle dei biancazzurri

Mancuso killer, Melegoni illumina, Marras spreca

08.12.2018 09:58

A CURA DI DANIELE BERARDI

Il Pescara torna alla vittoria dopo quattro partite e lo fa con sudore, sacrificio e cinismo. Il Carpi di Castori serra le fila sul prato dell'Adriatico e i ragazzi di Pillon fanno fatica a sbloccare il match. Ci pensa il rocambolesco autogol di Mbaye a spianare la strada al successo biancazzurro. Mancuso torna 'on-fire', Marras e Monachello sprecano, Melegoni illumina ma esce in barella anticipatamente.

Kastrati 6: bella prestazione per il portierino albanese, dopo le tante critiche piovutegli addosso con l'errore di Perugia. Inchioda a terra un paio di conclusioni insidiose di Jelenic, che avrebbero potuto creare problemi alla retroguardia biancazzurra in ripiegamento. Sufficienza piena e meritata.

Balzano 6: prova a sovrapporsi a Marras in più di un'occasione ma con alterne fortune. Un pizzico di imprecisione al momento del cross, soffre la verve di Jelenic su quella corsia, ma nel complesso non demerita affatto.

Gravillon 6,5: sta acquisendo le fattezze e il carisma da grande difensore. Con Campagnaro costretto ai box, la retroguardia posa per tre quarti sulle sue spalle e lui sta iniziando a prendere coscienza delle sue potenzialità. Abile nel fronteggiare in campo aperto gli attaccanti di Castori, quando il Pescara si protende in avanti alla ricerca del vantaggio.

Scognamiglio 6: all'esordio in campionato dopo una lunga serie di malanni fisici. Primo tempo utile per scrollarsi di dosso la ruggine degli ultimi mesi. Cresce col passare dei minuti, costruendo la diga insormontabile che regala a Kastrati la gioia del primo "clean-sheet" tra i professionisti.

Del Grosso 6: anche lui in buono spolvero nelle due fasi di gioco, anche se non riesce mai a guadagnarsi la linea di fondo per il cross. Supporta la manovra offensiva coi suoi traversoni tagliati dalla trequarti, ma non riesce a pescare la testa dei compagni con efficacia.

Memushaj 6,5: dopo il turno di riposo, si ripresenta all'Adriatico pimpante e voglioso di dimostrare chi è. Si vede anche in fase offensiva con alcune conclusioni non esattamente entusiasmanti, ma comunque c'è. Sale in cattedra nel secondo tempo, quando il Carpi ha ormai esaurito ogni energia.

Brugman 5,5: conferma il non esaltante periodo di forma delle ultime gare con una prestazione ricca di errori. Soprattutto nel primo tempo la sua superficialità viene a galla anche se, vuoi o non vuoi, è sempre la dogana inevitabile della manovra biancazzurra. Tutto passa dai suoi piedi, nel male e nel bene. Deve tornare a predicare calcio con entusiasmo e spensieratezza. Magari anche con maggiore serenità.

Melegoni 6,5: il migliore dei suoi nel primo tempo, senza se e senza ma. Illumina con due-tre giocate d'alta scuola (una splendida per Marras che non riesce a battere a rete). Sfortunatissimo nella ripresa, quando è costretto ad abbandonare il campo per un problema al ginocchio. Non dovrebbe essere nulla di grave, ma meglio incrociare le dita. Questo ragazzo ne farà di strada. (dal 53' Machin 6,5: ha qualità tecniche oggettivamente fuori categoria. A volte si perde in preziosismi eccessivi e snervanti, ma il centrocampo del Pescara non può prescindere dalle sue intuizioni. Guida l'assalto alla porta carpigiana nella ripresa. Si prende anche il lusso di imbeccare il vorace Mancuso con l'assist per il 2-0 finale).

Marras 5,5: altra partita senza gol (l'ennesima) con un'occasione ghiotta divorata a pochi passi da Piscitelli. Fa un lavoro immane in fase di ripiegamento e costruzione. Paga tutto con gli interessi nel momento clou. Il gol sarebbe una liberazione e potrebbe sbloccarlo anche psicologicamente. A Pillon servono come il pane le reti dei suoi esterni offensivi. (dall'87' Palazzi s.v.)

Monachello 5: prova incolore sulla falsariga di Perugia. Non sembra sereno e il campo lo dimostra. Cestina una maxi opportunità per l'1-0 incartandosi a pochi passi dalla porta. Fa a sportellate coi centrali di Castori ma non riesce a dare sbocco alla manovra biancazzurra, che preferisce decisamente lo sfogo sulle corsie laterali. (dall'83' Ciofani s.v.)

Mancuso 7: da centravanti è tutta un'altra storia. Il ragazzo è in fiducia e vorrebbe spaccare il mondo ogni volta che il pallone transita dalle sue parti. Sull'esterno è troppo spesso isolato e poco vicino alla zona calda. Torna al gol e il Pescara vince. Piacevoli coincidenze, o forse chiavi tattiche che tornano ad incastrarsi. Fulmina Piscitelli col sinistro dopo uno scatto famelico di cinquanta metri agli sgoccioli della seconda frazione.

Pillon 6: fortuna e cinismo come parole chiave. L'autorete di Mbaye toglie le castagne dal fuoco dopo un primo tempo sofferto più del dovuto. La squadra ha comunque retto l'urto di un Carpi quasi inconsistente. Perde Melegoni ma ritrova Scognamiglio, e con Campagnaro ancora out non è poca cosa. Gli sta mancando l'apporto degli esterni offensivi in zona gol, ma probabilmente è ancora alla ricerca di una soluzione stabile in avanti. Antonucci non convince, Monachello gli fa eco e Cocco ha perso lo smalto dei tempi migliori. In tutto ciò, finisce per limitare Mancuso, che trova comunque il modo di pungere. Al di là di tutto, la squadra è tornata a vincere e gli episodi girano a ruota di conseguenza. Parola d'ordine: entusiasmo. Il mercato di gennaio potrebbe risultare utile per colmare qualche lacuna, ma guai a staccare gli occhi dal rettangolo verde in questo momento storico della stagione.

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