FULL METAL ZEMAN - "Sparita Zemanlandia? Mo ce la faccio vedere di nuovo"
Appuntamento n.4 per la rubrica in collaborazione col Gruppo Zeman
Ecco il nuovo appuntamento con la rubrica “Full Metal Zeman”, che PescaraSport24 offre ai suoi lettori in collaborazione con il Gruppo Zeman. La firma è di Gioacchino Piedimonte, una delle firme di punta del laboratorio culturale-popolare fondato sui principi zemaniani Buona lettura!
Quanti di voi, al duplice fischio dell’arbitro a sancire la fine del primo tempo, si sono sentiti come Michael J. Fox e Christopher Lloyd e hanno vissuto nei panni di Marty McFly e di Emmett Brown, detto “Doc”, il loro personalissimo viaggio nel tempo? Sognare ad occhi aperti per 45 minuti per poi svegliarsi e veder albeggiare il famoso ritorno al futuro, restando sospesi in uno stato di trance e provando a misurare il confine tra realtà e immaginazione. La dimensione onirica, si sa, si prende gioco di noi con il fascino dell’indecifrabilità, semina indizi e segnali apparentemente privi di fondamento ma si aggrappa sempre in qualche modo alla dimensione lucida e consapevole delle nostre concrete percezioni e sensazioni. Perdoniamo certamente coloro che alla domanda iniziale non sono riusciti ad alzare la mano, ma siamo disposti ad accettare solo chi, come motivazione, ci invita in silenzio a ripercorrere gli appuntamenti precedenti e a segnalarci in grassetto uno dei nostri mantra principali, facendoci notare con un semplice sguardo lo spazio che si è venuto a creare tra il suolo e i nostri piedi. Perdoniamo anche, fino a un certo punto, i dormiglioni, che hanno ripreso contatto con il mondo reale dopo 90 minuti e non dopo 45 e si sono soffermati su altri dettagli. Ci hanno raccontato che dopo aver ammirato di sfuggita l’alba il loro viaggio è iniziato con un leggero traffico e qualche nuvola di troppo a dar fastidio al sole. La seconda frazione non ha reso giustizia alla prima, senza nessun dubbio. Ma non è riuscita minimamente ad impensierire la bellezza che nel frattempo continuava in loop a scorrere davanti a noi. Si è limitata a ricordarci che siamo comunque sempre all’inizio, che nonostante questo gruppo stia probabilmente bruciando le tappe dal punto di vista dei concetti e dei progressi, la squadra non sarà mai avanti e nemmeno in linea con le aspettative. “Per me sempre indietro perché si può sempre migliorare”. Zdenek Zeman docet. Nonostante un buon approccio, la Virtus Francavilla ha impiegato poco a capire che non ci sarebbe stata storia, certificando in ogni caso il peggior rendimento esterno del girone. Gli uomini di Calabro, che sistematicamente davanti al proprio pubblico azzannano come predatori e in trasferta si trasformano in prede, si sono di fatto trovati a realizzare quando ormai era già troppo tardi che la soluzione migliore fosse quella di tenere d’occhio il cronometro cercando di farlo correre più veloce dei ragazzi del boemo per poter arrivare al fischio finale il prima possibile. Non si può dire che l’obiettivo sia stato centrato, ma quantomeno ai pugliesi è stato concesso un margine di tempo non scontato per assorbire le conseguenze dei danni dell’uragano Lescano e del tornado F4 biancazzurro. Anche se a fine partita è stato confermato che le previsioni davano un F5, ma Luca Mora non ha potuto celebrare quello che probabilmente sarebbe stato il gol per costruzione più bello di tutti. Per il bomber argentino è solo la terza doppietta da quando è arrivato il demiurgo di Praga. E il filo invisibile che sembra già legarlo ai suoi due compagni di reparto, Merola e Kolaj, lascia presagire tanto di buono. La sensazione è che unendo pian piano e di volta in volta i puntini di questo 4-3-3 disposto sulla Settimana Enigmistica il risultato possa essere interessante. Sabato 8 aprile però, a qualche ora dal giorno della Resurrezione, non sappiamo bene cosa potrà accadere nel momento esatto in cui le forze oscure del Taranto di Ezio Capuano, capace nel corso di questo campionato di raccogliere 11 punti in 13 partite realizzando un solo gol, si scontreranno allo Stadio Iacovone proprio contro il Pescara di Zeman. Il confine tra realtà e immaginazione riemerge anche qui, pronto ad essere manipolato e stravolto. Gioacchino Piedimonte
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