Verso un nuovo Anno Zero
Ancora una volta...
Ancora 90 minuti di regular season, poi sarà solo tempo di playoff. Il Pescara nell'ultima partita di campionato è chiamato a fare bottino pieno per capire quale sarà il suo posizionamento nella griglia di partenza degli spareggi, ma in città sembra esserci più interesse sulle vicende societarie che non su quelle di campo con l'imminente cavalcata post torneo regolare. Nella sua ultima uscita pubblica, il presidente Daniele Sebastiani ha detto che a breve potrebbero esserci novità sulle trattative in atto per la cessione del club, ma i tempi sono stretti e le scadenze sempre più vicine. L'iscrizione al campionato è garantita a prescindere, ma è chiaro che la programmazione per la prossima stagione non può partire troppo in ritardo. L'eventuale fumata bianca potrebbe arrivare in tempi non compatibili con una pianificazione della nuova stagione da parte della nuova società e dunque la progettazione del 2024-25 sarebbe affare dell'attuale management(Delli Carri è in scadenza, ma con Sebastiani al timone dovrebbe restare). Che ci sia il cambio immediato al vertice del club o meno, però, quel che appare certo è che, salvo miracolo calcistico ai playoff, il prossimo sarà un nuovo “Anno Zero” per il Delfino. Rispetto alle ultime stagioni c'è una base di giocatori di proprietà più ampia (solo 4 i prestiti) e futuribile (il Delfino ha la rosa più giovane della serie C se si eccettuano le Under 23 di Juventus ed Atalanta), ma è chiaro che senza l'approdo in B la rosa non andrà solo puntellata ma quasi rifondata perchè ci sarebbero partenze eccellenti in una squadra che ha comunque palesato lacune strutturali importanti (dal centravanti al play). Con Aloi a scadenza e senza avere reali speranze di rinnovo, restando in terza serie è infatti impensabile di mantenere in organico gli altri due pilastri del 2023-24, cioè Merola e Plizzari. Entrambi sono destinati a salire di categoria e garantiranno entrate importanti nelle casse societarie anche se andranno riservate alte percentuali sulla rivendita ai vecchi club di appartenenza (rispettivamente Empoli e Milan). Merola piace a mezza cadetteria e dopo aver già siglato 17 gol stagionali (16 in campionato) sarà il gioiello più lucente nella vetrina biancazzurra. Non il solo, perchè oltre a lui e al già citato portiere ci sono altri giocatori che in estate lasceranno le rive dell'Adriatico per misurarsi almeno un gradino più su. E' il caso ad esempio di Milani (sondato già da Pisa e Bari), Mesik (ha molto mercato all'estero e a gennaio è sfumato in extremis il suo passaggio all'Heracles Almelo, A olandese, ma occhio al ritorno di fiamma del Venezia di Pippo Antonelli) e Tunjov, ad esempio, ma anche e soprattutto di Dagasso. Sul canterano hanno messo gli occhi prima Lecce e Sampdoria, poi l'Udinese e proprio i friulani sembrano poter sbaragliare la concorrenza. Essendo cresciuto nel vivaio biancazzurro, tutta la cifra eventualmente pattuita per la cessione sarebbe da ascrivere alla voce plusvalenza. L'allestimento della rosa sarà ovviamente successivo alla scelta dell'allenatore. Cascione si sta giocando la conferma, ma radiomercato già impazza e indica in Enrico Barillari(annuncerà addio dopo l'ultima contesa della regular season), l'artefice del miracolo Sestri Levante, come il profilo più gradito se non dovesse consumarsi il cambio al vertice del club. Il tecnico dei liguri, che ha centrato in anticipo l'obiettivo salvezza praticando un calcio propositivo: Delli Carri lo apprezzerebbe sin dal mese di ottobre. Il suo profilo sarebbe in pole sugli allievi zemaniani Cangelosi, che ha portato la ripescata Casertana nei quartieri nobili del Girone C dietro solo le corazzate Juve Stabia, Avellino e Benevento e Modica, che grazie al 2-2 con il Potenza nell'ultimo turno si è garantito l'aritmetica permanenza in C anche per l'anno prossimo. (HA COLLABORATO MATTEO SBORGIA)
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