Settore giovanile

La nuova vita di Luciano Zauri

02.10.2014 12:53
Una nuova vita per Luciano Zauri. Dopo decenni a rincorrere avversari, ora è chiamato a forgiare i campioni del domani nel settore giovanile del club nel quale ha terminato la sua carriera da calciatore, il Pescara. Ora è l’allenatore della Berretti biancazzurra, ma il passaggio in panchina si è consumato in extremis. Troppa era ancora la voglia di rincorrere un pallone su quel rettangolo verde che lo ha visto protagonista ai massimi livelli. “Fino alla fine ho cercato di fare ancora un altro anno da calciatore, ma per tanti motivi non ci sono riuscito”, confida Zauri al sito ufficiale del suo club, “così mi è arrivata questa opportunità grazie al presidente Sebastiani e ho accettato subito anche perché nella mia testa avevo questa idea di diventare allenatore prima o poi. Fare il tecnico è l’idea di partenza, ma non è detto che se per tanti anni ho fatto il calciatore sia anche capace di insegnare, ci provo. Farò anche tutti i corsi che spero mi permettano di allenare anche ad alti livelli. L'aspetto più bello e quello più brutto dell'essere allenatore? Fare delle scelte, mi piace perché mi impone di mettermi in gioco perché non è facile fare delle scelte, ma è anche l’aspetto più brutto perché quando scegli qualcuno rimane fuori e non mi fa piacere, anche se è questo il mio ruolo”. In carriera Luciano Zauri ha avuto tanti tecnici ai quali ispirarsi, ma alcuni di loro hanno lasciato la propria indelebile impronta sulle sue idee di calcio: “Prandelli in Primavera che poi ho avuto qualche anno dopo a Firenze, Vavassori che mi ha lanciato nel calcio che conta nell’Atalanta. Tutti quanti mi hanno dato qualcosa, Rossi nella Lazio è stato fondamentale per farmi fare il salto di qualità, anche Mancini. L’esperienza dopo tanti anni mi porta a dire che ho preso un po’ da tutti. Quando inizi a giocare ti fossilizzi su un modulo, la mia fortuna è stata averne tanti e aver imparato anche da quelli che non porto nel cuore. Qual è il mio modulo di gioco preferito? Non saprei, al momento sto giocando con il 4-3-1-2 perchè mister Oddo, che mi ha dato una grandissima mano e ringrazio, utilizza quello e ci adattiamo alla Primavera”. La nuova vita di Zauri riparte dal suo Abruzzo e nella città principale (non solo calcisticamente) della regione: "In città io e la mia famiglia ci troviamo meravigliosamente bene, questo è uno dei motivi che mi ha fatto decidere di restare qui. In società altrettanto, non era scontato che restassi per forza a fare qualcosa, li ringrazio per l’opportunità che mi stanno dando”. Ma quali sono i suoi obiettivi per questa stagione? “Fare l’allenatore, adesso ricopro questo ruolo ma non sono un allenatore già fatto, voglio crescere, imparare tanto da tutti, non avendo alcuna esperienza posso solo imparare, partendo dai pulcini fino alla prima squadra. Voglio crescere e diventare un buon allenatore”.

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