Prima squadra

Pescara-Livorno 2-1, le pagelle dei biancazzurri

Cocco bussa due volte, esordio ok per Kastrati tra i pal

03.09.2018 09:41

A CURA DI DANIELE BERARDI - 

Il Delfino raccoglie la prima vittoria stagionale davanti al proprio pubblico e lo fa con una prestazione convincente. I due gol arrivano soltanto dagli undici metri, ma una maggior precisione nell'ultimo passaggio avrebbe reso il passivo decisamente più rotondo, evitando i patemi d'animo degli ultimi minuti.

Kastrati 6: alla prima da titolare in Serie B, sostituisce Fiorillo a pochi minuti dal fischio d'inizio. Il volto freddo e impassibile del giovane albanese (classe 1997) non lascia trasparire emozioni. Prestazione positiva nel complesso, nonostante qualche respinta balbettante e alcune imprecisioni giustificabili. Risponde presente sui cross tagliati di Diamanti e Porcino dalle fasce. Giannetti lo grazia dal dischetto e nel finale abbraccia la sfera a pochi centimetri dalla linea bianca, in collaborazione col sempreverde Campagnaro.

Balzano 5,5: la disattenzione sul rigore amaranto è da matita rossa. Soffre eccessivamente le discese di un intraprendente Porcino, al quale regala anche la soddisfazione del gol che riapre il match, dopo una splendida invenzione di Diamanti. Bravo e astuto nel procurarsi il primo dei due penalty trasformati da Cocco, ma nel complesso si regala una prestazione piuttosto confusionaria.

Del Grosso 6: più ordinato rispetto al terzino di Bitonto, ma anche lui ha il suo bel da fare con l'elettrico Fazzi sull'out di destra. Dal suo piede partono numerosi spioventi che mandano fuori giri la difesa ospite. In apprensione con l'ingresso dell'inossidabile Diamanti, che non riesce a limitare come Pillon gli chiede. I fendenti dell'ex Bologna amplificano le sofferenze biancazzurre in un finale concitato.

Gravillon 5,5: ok, il fallo da rigore era fuori dall'area, ma lui non può permettersi un'entrata così irruenta nei pressi della propria porta. Prestazione piuttosto pragmatica e priva di arabeschi al cospetto dei giganti Kozak e Raicevic. Soffre più del dovuto nel finale, quando il Livorno porta la propria batteria di saltatori dalle parti di Kastrati.

Campagnaro 6: al netto delle precarie condizioni fisiche, resta una certezza ogni volta che viene chiamato in causa. Difficilmente i suoi muscoli reggeranno per l'intera stagione, ma il suo bagaglio di esperienza è fondamentale per far da chioccia ai compagni meno esperti.

Brugman 6: meno luccicante del solito. Ripone il fioretto e imbraccia la sciabola di fronte alla granitica mediana amaranto. Pianta le tende nella metà campo avversaria concedendo le briciole ai ragazzi di Lucarelli, ma non riesce a trovare l'intuizione vincente per sbloccare la gara. Arriveranno tempi migliori, ma la sua qualità non è assolutamente in discussione.

Memushaj 6,5: partita di 'garra' e sacrificio da parte del gladiatore biancazzurro. Corre per tre come suo solito, ma pecca di superficialità (e/o stanchezza) quando butta al vento un paio di contropiedi favorevoli. Rimane impressa la prestazione mastodontica in fase di interdizione, dove non ha eguali in questa categoria. Una coppia di centrocampisti così complementari è una rarità per la serie cadetta.

Melegoni 6,5: che piacevole sorpresa! Pillon lo lancia dal primo minuto e lui ripaga la fiducia del suo allenatore con una prestazione assolutamente sopra le righe. Sprizza qualità da tutti i pori ma non disdegna l'affondo deciso quando c'è da sporcarsi le ginocchia. Il ragazzo ha stoffa e lo dimostra sin dalle prime battute. Nella ripresa si toglie anche lo sfizio di regalare a Cocco una seconda ghiotta opportunità dagli undici metri. (dall'80' Kanoute s.v.)

Antonucci 6,5: c'è tanta attesa per le prestazioni di questo giovane talento, che dimostra di avere carattere da vendere non tirando mai indietro la gamba. Qualche giocata di fino per assaporarne il talento, ma anche molta abnegazione. Sa che il suo talento non tarderà a venir fuori ma prima bisogna lavorare per i compagni. Pillon apprezza il suo dinamismo, i tifosi si infiammano coi suoi strappi sul lungo. “Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette...” (dal 73' Capone 6: dà il cambio ad Antonucci nel finale, giusto il tempo di passare allo sconquasso la retroguardia amaranto con un paio di accelerazioni delle sue. Avrebbe anche la palla per aumentare il passivo, ma una sfortunata deviazione gli nega la gioia del gol. Sta ritrovando la condizione migliore dopo gli impegni estivi con la Nazionale giovanile).

Mancuso 5,5: l'entusiasmo per il gol allo scadere di Cremona svanisce al netto di una prestazione poco appariscente. Orbita attorno a Cocco per trovare palloni giocabili, ma obiettivamente non la prende mai. Lavora nell'ombra e tutto ciò risulta apprezzabile, ma servirebbe un minimo di continuità per poter guardare al futuro col sorriso (dall'88' Perrotta s.v.).

Cocco 7: due gol, entrambi dal dischetto, e una prestazione che sa tanto di rivincita per un ragazzo che ha sofferto fin troppo nelle ultime stagioni. Ingaggia un duello personale con Dainelli non sfigurando minimamente. Il secondo penalty lo trasforma col brivido, ma può gioire con tutti i suoi compagni nonostante l'apprensione del finale di gara. Se il ragazzo si fosse davvero sbloccato mentalmente, il Delfino avrebbe trovato la propria gallinella dalle uova d'oro.

Pillon 6,5: due partite, quattro punti in cascina. Un ottimo score dopo la tribolata stagione conclusa. Il Pescara interpreta bene una gara non semplice contro un Livorno gagliardo. Il tecnico di Preganziol sta iniziando a trovare la quadratura del cerchio, ma il lavoro da fare è ancora molto. Con l'ausilio dei risultati tutto risulta più semplice e il Delfino può davvero candidarsi ad essere la mina vagante del torneo cadetto. 

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