Nuovo portiere e difensori: la rivoluzione della retroguardia non è finita
Forse 2 estremi difensori in arrivo. Serve un altro centrale
Non è un weekend di relax per gli uomini di mercato del Pescara. L'addio di Vincenzo Fiorillo ha lasciato una voragine nell'organico del Delfino, dunque per il presidente Daniele Sebastiani e per il d.s. Luca Matteassi si è aperta già da giorni la caccia al successore.
A fuoco lento prosegue la trattativa con l'Universatea Craviova per Mirko Pigliacelli, già visto in biancazzurro in due differenti circostanze, che in una sorta di sliding doors può tornare a Pescara dopo che in epoca Zeman bis decise di lasciare perchè in ballottaggio proprio con Fiorillo. Il boemo lo spedì in tribuna nel big match di ottobre 2017 a Empoli e da allora il rapporto si ruppe, tanto che a gennaio il portiere fece i bagagli e salutò. Adesso le cose sono cambiate e tornerebbe volentieri in biancazzurro, anche perchè il Craiova ha preso David Lazar nel ruolo e non è più sicuro del posto. I contatti con l'agente Caravello proseguono incessantemente per trovare la quadra economica di un'operazione che presenta una certa onerosità, per l'ingaggio percepito dal giocatore e perchè il club del presidente Mihai Rotaru chiede un indennizzo per il trasferimento a titolo definitivo che il Pescara non pare disposto a versare. Ecco perchè si ragiona piuttosto sulla possibilità di un prestito con obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni, con la possibilità poi di spalmare su più annualità l'entità dell'ingaggio. Di certo ora il Pescara ha una certa fretta perchè a fine mese inizia il campionato (il 21 invece c'è il primo turno di Coppa Italia di C) e la porta non può restare sguarnita ancora a lungo.
Si pensa quindi anche ad una alternativa, rappresentata dal pescarese Alessandro Iacobucci. Attualmente svincolato, è reduce da un triennio senza grande spazio a Frosinone ma in precedenza, tanto in maglia Latina quanto con la casacca della Virtus Entella, era stato titolare inamovibile in B. In nerazzurro era stato allenato da Auteri, ma l'avventura dell'attuale tecnico pescarese in terra laziale durò soltanto tre giornate: al suo posto subentrò Roberto Breda che portò i pontini in finale playoff. Il giocatore, rappresentato da Alberto Faccini, sarebbe entusiasta di giocare per la squadra della sua città ed ha messo in standby tutte le proposte ricevute da altri club. Viene monitorato però un altro svincolato, Raffaele Di Gennaro che è stato con Auteri a Catanzaro e che risponde all'identikit tracciato dal tecnico e dal preparatore dei portieri Aprile per il post Fiorillo: sicuro tra i pali, di personalità e che sappia giocare con i piedi per impostare dal basso l'azione. In lista anche l'ex teramano Matteo Tomei, che però ha anche altre richieste in C, e il classe 1996 Andrea Dini, di proprietà Parma ma reduce dal prestito al Padova. Il giocatore è assistito dall'agenzia Player Management di Pagliari e Minieri, società che in passato ha concluso più di un affare con il Pescara. I buoni rapporti esistenti depongono a favore di una chiusura positiva in tempi brevi se Sebastiani e Matteassi decidessero di affondare il colpo. Con la possibile cessione di Nicolò Radaelli (classe 2001) in prestito al fine di trovare spazio con più continuità, ecco che gli arrivi tra i pali in casa Delfino potrebbero essere due. Per diversi motivi sembrano invece decadute le opzioni Gagno (Modena) e Pisseri (Alessandria), che i rispettivi club di appartenenza vorrebbero tenere in organico salvo ghiotta offerta che al momento non sembra essere all'ordine del giorno nella stanza dei bottoni di casa Pescara.
Il trasferimento di Edgar Elizalde in Uruguay al Penarol (prestito con diritto di riscatto) potrebbe suggerire di tornare sul mercato anche per un centrale di piede mancino dopo l'arrivo di Gianmarco Ingrosso (tutto fatto per il biennale, a Pisa andrà Seck). Luigi Carillo e Filippo Delli Carri (ora alle prese con la positività al Covid, già trattato ma senza accordo sull'ingaggio) i candidati ma si guarda anche ai baresi Celiento e Sabbione, che pur di piede destro possono giocare a sinistra, a meno che Auteri non opti per Paolo Frascatore come “braccetto” della difesa a 3 e si vada dunque sul reperimento di un nuovo fluidificante in caso di addio di Nzita, sempre di attualità perchè il calciatore vorrebbe giocare in B per non rischiare di perdere la Nazionale. In rosa però c'è il 18enne Davide Veroli che è un centrale mancino e il giocatore ha impressionato Auteri durante questa prima fase di preparazione: si potrebbe dunque alla fine decidere di puntare forte su di lui. D'altro canto la valorizzazione dei migliori prospetti di proprietà è uno degli obiettivi della stagione e, insieme a Veroli, altri giovani della vecchia Primavera saranno parte integrante del progetto.
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