Prima squadra

Paura e sollievo: #BresciaPescara 1-1

Al Rigamonti è andata così...

10.04.2021 13:39

Paura e sollievo in Brescia-Pescara, sia sul piano sportivo, col pari di Dessena a rispondere al vantaggio di Jagiello, sia sul piano extracampo, con un malore per Grassadonia che ha lasciato la guida dei suoi sul finale di partita. E' finita 1-1 la sfida del Rigamonti, un risultato che non muta le situazioni delle due squadre a caccia di diversi obiettivi. 

La gara. Prima del calcio d'inizio è arrivata la notizia della positività nel nucleo-squadra del Pescara, un evento che certamente ha destabilizzato una squadra in ritiro da una settimana e che ha condiviso ogni momento (dunque possibili altre positività). Per il match, con Machin, Galano e Fernandes nemmeno in panchina, Grassadonia sceglie l'attacco pesante Ceter-Odgaard-Capone con Maistro in mediana. In panchina c'è il Primavera Caliò. Nel Brescia, fari puntati sulla coppia d'attacco composta da Donnarumma e Ayè. I biancazzurri, oggi in tenuta verde da trasferta, partono molto raccolti ed è Odgaard a scalare a destra e non Ceter con il colombiano che fa il perno centrale. In avvio, come da presumibili prospettive, è il Brescia a mantenere prevalentemente il possesso palla, alla ricerca di un palleggio prolungato prima di verticalizzare. Il Pescara ha reparti compatti e linee corte, con gli esterni d'attacco che si schiacciano in mediana per dare densità e chiudere i varchi. L'insidia primaria arriva ancora una volta, però, dalle palle inattive e al 7' Ayè dagli sviluppi di un corner arriva non coordinato sulla palla e manca la deviazione vincente nella porta di Fiorillo. Più propositive in avvio le Rondinelle, che collezionano 3 corner in 12 minuti ma che non riescono a concretizzare. Il Delfino fatica ad uscire, non ha trame limpide e preferisce buttare palla avanti dove le torri “fanno la guerra” con i difensori avversari sperando di trovare una sponda giusta per far salire la squadra. Al 15' ci prova Donnarumma con un rasoterra, Fiorillo c'è e respinge. La pressione lombarda è costante, benchè non veemente, e al 17 trova concretizzazione con un bolide di Jagiello da fuori area che fredda Fiorillo per il vantaggio. 1-0 e strada in salita per la banda Grassadonia. Al 22' lo stesso Jagiello viene imbeccato da Ayè, che approfitta di un errore in uscita biancazzurro (nello specifico di Fiorillo) e serve il compagno, ma la mira del suo calcio stavolta è sbagliata e la palla si perde sul fondo. Tuttavia è la conferma che il Delfino ha subito anche a livello psicologico il colpo del vantaggio dei padroni di casa: si fa una fatica tremenda a costruire una qualsiasi trama. Differentemente dal match di lunedì, sempre in Lombardia ma a Monza, il Pescara è timido e contratto e non ha reazione, consentendo al Brescia non solo di gestire bene ma di provare a creare i presupposti per il raddoppio. Al 31', Papetti salva su Ceter che aveva aggirato Joronen in uscita su verticalizzazione di Sorensen. Era stato bravo il colombiano ad anticipare, aggirandolo, il portiere, ma ha subito la rimonta del difensore lombardo a liberare in corner prima che la punta pescarese potesse calciare verso la porta sguarnita. Al 33', dagli sviluppi di un corner, Scognamiglio di testa manda la palla sul palo, complice una deviazione determinante dell'estremo di casa a deviare la traiettoria sul legno. La doppia fiammata abruzzese resta però una pura e semplice parentesi in un monologo di possesso palla a tinte lombarde. Sembra avere più personalità, comunque, la squadra di Grassadonia con il trascorrere dei minuti, anche se continua a latitare in fase di rifinitura. Al 40', però, Ceter si fa male e al suo posto entra Giannetti. Piove sul bagnato, insomma. Nel finale, 3' di recupero compreso, non accade altro degno di nota e le squadre vanno al riposo sul punteggio di 1-0.

Si riparte dagli stessi 22 che hanno chiuso la prima frazione di gioco. Sembra partire con un piglio migliore, rispetto a quello mostrato ad inizio primo tempo, il Pescara, che però fatica tremendamente a trovare le punte. Al 53', a termine di una transizione condotta da Capone, Odgaard prova il tiro a giro dalla distanza ma non inquadra lo specchio della porta bresciana. Rispetto alla prima frazione, il Brescia è meno propositivo e più impreciso, e sembra iniziare a patire l'iniziativa pescarese che comunque stenta a decollare. Al 59', Capone potrebbe avere la palla buona per colpire, ma è ben contrastato nel cuore dell'area di rigore avversaria e l'occasione sfuma sul più bello. Il Delfino prova a costruire qualcosa dalla catena di sinistra in prevalenza, ma la scelta di dirottare Odgaard sull'esterno a destra e di mantenere Giannetti centrale non appare la più opportuna. Al 65', Fiorillo salva sul solito Jagiello nella prima occasione creata dagli uomini di Clotet nella ripresa. Più possesso palla per il Pescara  nei primi 20' del secondo tempo, ma il risultato sorride ancora ai padroni di casa. Grassadonua al 66' rilancia Riccardi per Capone e ma non si modifica l'assetto tattico nonostante le caratteristiche diverse dei due giocatori. Il  uovo entrato Ndoj, con l'ausilio di Jagiello e Ayè, prova a suonare la carica in casa Brescia ma il 2-0, cercato in un apio di circostanze, non arriva e il Delfino resta in partita. Ed il pari arriva al 72', grazie a Dessena che raccoglie un tiro deviato di Riccardi e in modo sporco batte Joronen per l'1-1. Grassadonia mette subito Guth e Valdifiori per Maistro e Bellanova, cambiando modulo, ma rischia di capitolare subito: è la traversa a salvare Fiorillo su tiro di Pajak. Adesso la partita, comunque non bella sul piano estetico, è aperta a qualcisasi epilogo. Clotet mette nell'ultimo spot a disposizione l'ex Ragusa per Jagiello, mentre nel Pescara le sostituzioni si sono esaurite con l'ingresso del duo Guth-Valdifiori che ha mutato assetto tattico, con la veste tornata ad essere quella del 3-5-2. La palla scotta e non ci sono più possessi pultiti per le due squadre, che cercano sì la vittoria ma senza dare assalti alla garibaldina capendo che un punto è sempre meglio di 0. Al minuto 86 malore per Grassadonia, con l'arbitro Volpi che ferma il gioco.  Il gioco è stato fermato per parecchi minuti. Si è ripreso a giocare solo al 92'. Grassadonia si è poi ripreso ma è rientrato negli spogliatoi, sulle sue gambe. Evidentemente, però, non era in grado di restare in panchina a guidare i suoi ragazzi. Subito dopo il ds Bocchetti poi viene espulso per proteste. Il recupero sarà inevitabilmente XL. Ma il ritrmo si è interrotto e il finale non regala sussulti. Finisce 1-1 al Rigamonti. 

Il tabellino:

BRESCIA-PESCARA 1-1

MARCATORI: 17' Jagiello (B), 72' Dessena (P)

BRESCIA: Joronen; Karacic, Chancellor, Papetti (71' Mangraniti); Bisoli (67' Ndoj), Pajak, Van de Looi, Bjarnason; Jagiello (83' Ragusa); Donnarumma, Ayè. All. Clotet.

PESCARA: Fiorillo; Bellanova, Sorensen, Scognamiglio, Masciangelo; Dessena, Busellato (74' Valdifiori), Maistro (74' Guth); Ceter (40' Giannetti), Capone (66' Riccardi); Odgaard. All. Grassadonia.

Ammoniti: Maistro (P), Papetti, Karacic (B)

Arbitro: Manuel Volpi di Arezzo.

 

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