La Cooperativa del Gol e la "Banda del buco"
Attacco che segna tanto, difesa che incassa troppo....
Un Pescara dai mille volti cerca la sua reale dimensione. Ad oggi il Delfino che si è palesato è quello che segna tanto e con regolarità e che incassa altrettanto e con continuità. Così si va avanti poco, se non si aggiusta la fase difensiva (è più corretto parlare di fase difensiva, infatti, che non di reparto): in tal senso un cambio di modulo base appare opportuno, con una difesa a 4 che copre meglio in larghezza il campo ed un centrocampista in più dedito alla fase di contenimento per non sfiancare il tridente nel lavoro di copertura in fase di non possesso e permettere al play di dedicarsi con più efficacia alla fase di costruzione.
Ad oggi il Delfino ha incassato 11 gol e delle 10 squadre di vertice in classifica ha fatto meglio solo dell'Olbia: troppi i gol subiti se si conta che il Siena ne ha subiti appena 2, Reggiana e Cesena 3,il trio Imolese-Modena-Gubbio 5 e l'Ancona-Matelica 6. La Reggiana, unica ancora imbattuta del raggruppamento, ha la differenza reti migliore (+10), seguiti come in graduatoria dai marchigiani (+9) mentre il Pescara ha un rapporto appena sopra la sufficienza (+2): il rischio è che, sviste arbitrali a parte che hanno condizionato il cammino in negativo (anche se il Gubbio nello scontro diretto si è lamentato), la difesa del Delfino si trasformi in una “banda del buco” che non si può aggiustare. Il precedente confortante è dato dalla Zemanlandia biancazzurra in B del 2011-12: 55 gol subiti, tantissimi, ma 90 fatti. E oggi sembra difficile, sebbene in C, poter replicare uno score all'attivo così imponente, soprattutto perchè il tridente dell'epoca era di grandissimo livello e segnava con grandissima regolarità e abbondanza (Immobile 28 gol, Sansovini 16, Insigne 18) mentre il Pescara di oggi è una Cooperativa del gol senza un bomber principe.
Con 13 gol fatti, quello del Delfino è il secondo miglior attacco del girone B (dietro l’Ancona, e al pari della Reggiana) e soprattutto ha 9 calciatori diversi andati a segno in 7 partite (si parla di campionato, con la Coppa bisogna aggiungere 4 reti equamente distribuite tra Olbia e Grosseto). Il numero degli interpreti biancazzurri, che hanno trovato la via della rete, sale addirittura a 11 considerando anche le due partite di Coppa Italia contro Grosseto e Olbia, in cui hè andato a rete anche Galano, il “grande assente” di questo avvio di stagione. Quando è stato impiegato non ha lasciato il segno in positivo ma l'impiego a intermittenza non giova sicuramente all'operazione recupero mentale e psicologico di un giocatore che ha vissuto tutta l'estate con la valigia in mano, poichè desideroso di restare in B, ma che nella terza categoria italiana può e deve fare la differenza.
Al momento, col 3-4-3 di base, glli esterni biancazzurri rifiniscono e concludono le azioni, come accaduto per Nzita e Zappella che sono andati in gol 2 volte tra campionato e coppa, ma l’orchestra Pescara, al momento, è ancora alla ricerca di un vero goleador principe. I gol della Cooperativa, infatti, stanno coprendo la mancanza di un vero bomber: c'è Clemenza già a quota 3, è vero, ma non è lui lo stoccatore che serve e le 3 marcature siglate sono state frutto di capolavoro balistico o di azione testardamente insistita, non di manovra che lo ha liberato scientemente al tiro. De Marchi è fermo ad un solo gol realizzato, così come D'Ursi (2 se si aggiunge la Coppa Italia), Ferrari ha siglato 2 marcature da subentrante mentre Rauti è ancora a caccia del primo acuto come Marilungo, Bocic e soprattutto Galano.
Auteri chiede almeno una decina di gol ai suoi esterni d’attacco e siamo lontanissimi da questo score anche se sono passate solo 7 giornate. Memushaj e Frascatore si sono confermati pericolosi e puntuali in zona gol, ma è chiaro che le fortune del Pescara in zona realizzativa non possono passare da loro. La squadra di Auteri ha mandato in gol tanti difensori (quattro, considerando anche Nzita e Zappella) quanto attaccanti (4, Clemenza, D'Ursi, De Marchi e Ferrari) ed è chiaro che la statistica vuole evidenziale come il tridente non sia ancora dotato di quella efficacia necessaria che in genere è un marchio di fabbrica del tecnico di Floridia. Auteri ha pescato 3 reti dalla panchina, ma il continuo cambiare interpreti titolari in avanti rallenta probabilmente la creazione di una squadra base che abbia più certezze che non indecisioni, anche dietro, come palesato finora…
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