Pescara-Ascoli, le pagelle dei biancazzurri: Fiorillo reattivo, Coda da censura
Pochissime le note liete tra i biancazzurri nella débacle interna con l'Ascoli
A CURA DI DANIELE BERARDI
I biancazzurri di Pillon cedono il passo ad un Ascoli spigliato, cinico e sagace. I piceni si portano a casa tre punti vitali per la lotta salvezza. Prestazione degli abruzzesi condizionata inevitabilmente dal rosso a Coda, che ha cambiato l'inerzia del match agevolando gli ospiti. Si salvano Fiorillo e Machin, per il resto tutti dietro la lavagna.
Fiorillo 7: se il passivo del Pescara resta fermo ad una sola rete, lo si deve al numero uno ligure. Provvidenziale due volte su Buzzegoli nella ripresa. Si fa trovare pronto sui tentativi da fuori dei bianconeri, quando la barca sembra ormai sul punto di affondare. Baldini sbatte due volte sui legni e lui ringrazia, tirando più di un sospiro di sollievo. Sarà uno dei pochi punti fermi da cui ripartire nella prossima stagione.
Fiamozzi 5: entra in campo molle e scarico. Sbaglia diversi appoggi nei primi minuti e fatica a trovare spazio sulla corsia di competenza. Spinge poco e male, costretto dall'intraprendenza di Pinto a trincerarsi sui suoi passi. Non una gran prestazione per l'ex terzino del Genoa, in linea col rendimento dei suoi compagni di squadra.
Coda 4: sul giudizio pesa inevitabilmente l'entrata killer su Monachello, al 26', che cambia volto al match spianando la strada ai ragazzi di Cosmi. Un errore di quel tipo, da un professionista come lui, non è ammissibile. I biancazzurri vedono le streghe di Vercelli e finiscono per sciogliersi. Il passivo è più leggero, ma cambiando l'ordine degli addendi il risultato è lo stesso. Espulsione prematura, zero punti in cascina e squalifica per il match più importante della stagione. Serve davvero altro?
Gravillon 5,5: decisamente meglio rispetto ai compagni di reparto. Conferma il proprio periodo di forma, nonostante abbia non poche difficoltà a togliere ossigeno allo scatenato Clemenza. Si arrangia come può limitando Monachello, ma non riesce ad evitare la pesante sconfitta della sua squadra.
Crescenzi 5: apatico e spento come il suo collega Fiamozzi. Leggermente meglio in fase di contenimento. Lo spauracchio Mogos resta sulle sue e lui fa quel che può. Soffre quando Baldini si allarga assieme a Rosseti. Non pervenuto in fase di spinta, finisce per imbarcare acqua con tutta la compagnia.
Brugman 5,5: difficile commentare la sua partita in condizioni simili. La pressione dell'Ascoli, dopo l'espulsione, gli impedisce di esprimersi al meglio. Riesce a districarsi da alcune situazioni complesse, uscendo palla al piede a corrente alternata. Fatica a prendere palla in zone pericolose e finisce per perdere il confronto col solido Addae. Poco pungente, ma le colpe della sconfitta non gravano di certo sulle sue spalle.
Valzania 5: spettatore non pagante come molti suoi compagni. Prova a farsi notare con alcuni inserimenti, ma non ha spazio per le consuete cavalcate ed incursioni. L'espulsione di Coda diventa nociva per tutti, ma non è un'esenzione sufficiente. Da lui ci si aspetta molto di più anche dal punto di vista del sacrificio e dell'applicazione. (dal 78' Baez 5,5: entra per dare la scossa sull'esterno, ma al di là di qualche serpentina andata a male i suoi tentativi svaniscono senza particolari problemi per la difesa ospite. Il Pescara non sembra avere la forza per pareggiarla, ma lui poteva entrare decisamente con un piglio diverso).
Machin 6,5: mezzo voto di incoraggiamento per la mezz'ala di proprietà della Roma. È uno dei pochi a rischiare la giocata anche in inferiorità numerica. Si esibisce elegantemente in serpentine e passaggi d'alta scuola, finendo per cogliere una traversa clamorosa nella ripresa. Uno dei pochi a salvarsi tra i giocatori di movimento. Il ragazzo promette bene e merita fiducia, nonostante la situazione generale faccia di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote.
Mancuso 5,5: letteralmente non pervenuto, fatta eccezione per uno slalom al limite dell'area che lo stava presentando a tu per tu con Agazzi. I palloni giocati sono pochissimi ed è costretto a sbattersi lungo tutta la corsia di destra dopo l'uscita di Capone. Il rosso di Coda finisce per bagnare le polveri a tutto l'attacco.
Pettinari 5: il senza voto sarebbe stato più adeguato, ma anche qui la colpa non può essere tutta sua. Fa il solito lavoro sporco raccattando palloni da tutte le parti. Non arriva praticamente mai alla conclusione e i rifornimenti sono quelli che sono. Finale di stagione in salita come tutto il girone di ritorno, ma non c'è tempo per piangere sul latte versato. A Venezia servirà una prova d'orgoglio e carattere. (dal 65' Bunino 5,5: prende il posto di uno spento Pettinari ma non riesce ad incidere. Sbatte contro i rocciosi centrali bianconeri e la squadra non lo agevola. Prestazione da archiviare al più presto, non soltanto per demeriti suoi).
Capone 5,5: piuttosto difficile giudicare la sua prestazione, nonostante giochi una mezz'ora quasi completa. Tocca pochi palloni e non riesce ad incidere. La sua qualità sarebbe potuta tornare utile ai biancazzurri, ma la follia di Coda complica maledettamente le cose. (dal 27' Fornasier 5,5: entra a freddo dopo il rosso al suo collega. Barcolla ma non molla durante i sessanta minuti rimanenti. Negli uno contro uno in campo aperto soffre boccheggiando, ma anche lui finisce per limitare il passivo con furbizia ed una buona dose di fortuna).
Pillon 6: il Pescara scende in campo piuttosto scarico, ma l'espulsione di Coda non rientrava nel menù, finendo per rendere indigesto l'intero pranzo. Preferisce togliere Capone e non Mancuso, per salvaguardare le fasce e limitare gli esterni bianconeri. La mossa paga solo nel primo tempo, poiché la rete arriva da palla inattiva. Nel finale tenta il tutto per tutto inserendo Baez e Bunino, ma viene tradito da uno degli uomini di maggior esperienza in rosa. A Venezia servirà una prestazione superlativa per chiudere (una volta per tutte) il discorso salvezza.
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