Galano: “A Pescara sono stato bene ma sono stati due anni pesanti. E.."
“Bari per me vale più della Serie A, qui per tornare in alto insieme”
Cristian Galano a Bari, atto IV. Quella inaugurata il 31 gennaio è infatti la quarta tappa del Robben di Puglia in biancorosso. L’attaccante esterno classe 1991 arrivato dal Pescara si è raccontato in conferenza stampa a 48 ore dalla sua prima volta con la squadra allenata da Mignani, a gara in corso nell’1-2 contro il Messina: “Devo dire che è successo tutto all’improvviso, negli ultimi due giorni di mercato. Avevo qualche chance in B ma Bari per me vale più della Serie A. Appena l’ho saputo ho detto di sì. Sono particolarmente legato a questa città, a questa piazza. Per me indossare questa maglia è sempre un onore e appena si è presentata questa possibilità non ci ho pensato due volte. Cosa sogno? Quello che sognano tutti i tifosi, raggiungere subito la Serie B e poi magari giocare in A, cosa che non mi è ancora riuscita. Arrivo in un contesto importante”.
L’ultima presenza con il Pescara risaliva a novembre: “A Pescara sono stato bene ma sono stati due anni pesanti, anche in B. Con Auteri non sono andate bene tante cose – spiega – in estate volevo andare via ma la società mi ha trattenuto. Non amo però parlare del passato e di altre persone”. Massima concentrazione sul presente. E sul campo: “Mi sento bene, poi è chiaro che per stare al meglio occorre giocare. Contro il Messina sono entrato in un momento non facile. Loro erano chiusi. Sono arrivato in una squadra già molto forte, che sta facendo delle grandissime cose e sono a disposizione dell’allenatore per dare un contributo dove serve”. Sfogli il curriculum di Galano e spicca un’assenza: la Serie A. “Magari sono stato anche seguito da gente che non mi ha aiutato a fare il salto di qualità. Ora sono qui e in A voglio andarci con il Bari. Che sia a 33 anni, a 35 o a 40, voglio che vada così”. Rewind all’estate 2018, quella del fallimento del Bari. “Avevo 26 anni, il Bari ripartiva dalla B e per me era logico ambire a qualcosa di bello e guardare in alto dopo una stagione con numeri importanti in B – ricorda Galano – Brienza e Di Cesare sono ripartiti dalla D ma con una grande fetta di carriera alle spalle. Onestamente, speravo in qualcosa di bello che poi non è maturato. Oggi sono cresciuto calcisticamente e umanamente”.
Il Bari non è l’unica novità nel presente di Galano. Da poche settimane è papà di Ivan: “Ha rappresentato un’emozione indescrivibile, poi la mia compagna è di Bari e venire qui mi ha dato una carica incredibile. Ho sempre voluto portare questa squadra in alto ma non ci sono riuscito”. Arriva in una squadra prima nel girone C di Serie C: “Non dobbiamo avere paura di nessuno, gli altri parlano tanto di noi ma dobbiamo pensare solo a noi stessi. Ad Avellino parlano tanto di noi? Non dobbiamo ascoltarli”.
Per Galano si tratta della quarta volta con la maglia del Bari: cresciuto nella Primavera, ha fatto il suo esordio tra i pro nel 2009 in Serie B, con la squadra guidata da Antonio Conte. I dati raccontano di 183 presenze e 47 reti complessive in biancorosso. Quest’anno l’ultimo gol risale ad agosto, con il Pescara in Coppa Italia: “Mi manca ma nell’ultimo periodo ho giocato poco – ricorda Galano – sarebbe bello se arrivasse nel derby contro il Monopoli: segnare può darmi quel pizzico di fiducia che magari oggi mi manca”. L’appello è anche per il tifo di Bari: “Mi sono accorto contro il Messina del fatto che non c’era tanta gente sugli spalti – ammette – noi giocatori sappiamo cosa può dare l’eccezionale pubblico di Bari. Sono una spinta in più e loro per noi sono troppo importanti”.
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