Settore giovanile

Il mate, la chitarra, i libri ed il calcio: la storia del baby biancazzurro Axel Müller

09.02.2016 09:45
Axel Müller, giovane talento della Primavera del Pescara, si racconta in un intervista rilasciata a “Referi”, portale associato al quotidiano uruguaiano “El Observador”, parlando del suo percorso sportivo ma non solo. Il centrocampista uruguaiano, che possiede anche il passaporto tedesco, era approdato nella società biancazzurra la scorsa estate in prestito biennale con diritto di riscatto dal Nacional Montevideo, club con cui il Pescara ha intrapreso un'importante collaborazione grazie alla mediazione di Victor Mesa. In questo scorcio di stagione ha già totalizzato nove reti, realizzando anche una doppietta nel match vinto contro il Latina ed una tripletta contro l'Avellino. La città dannunziana non è stata però la prima esperienza europea del giovane sudamericano, che già ad undici anni militava nelle giovanili del Chelsea: “Può darsi che sia stata una pazzia avermi lasciato partire a soli undici anni per l'Inghilterra” afferma Axel, “ma ho una famiglia che mi ha insegnato grandi valori”. Successivamente, a 13 anni, Axel Müller è passato nel vivaio del Real Madrid, quindi di nuovo oltre la Manica, di nuovo a Londra, ma questa volta al West Ham, per poi tornare nel suo paese natale nelle giovanili del Nacional Montevideo. Il suo viaggio fra America Latina ed Europa adesso lo ha portato in Abruzzo, scelta di cui l'esterno mancino si ritiene più che soddisfatto: “Per la mia carriera sportiva è stata una buona decisione quella di venire a Pescara, davvero un grande salto”. Di Pescara, però, non apprezza solo l'aspetto calcistico: “Mi piace molto andare la mattina sulla spiaggia a leggere, soprattutto adesso che è inverno”. E va sottolineato anche come ambientarsi in un nuovo paese sia stato reso più facile da un compagno di squadra d'eccezione, uruguaiano come lui: il mediano Lucas Torreira. A partire proprio dalla lingua, Axel Müller afferma che “l'italiano sembra facile ma all'inizio non si capisce nulla: Lucas mi ha aiutato molto in questo”. E proprio con il regista della prima squadra, l'esterno sudamericano è andato a visitare Roma: “Mi è piaciuta moltissimo e soprattutto mi ha colpito la Basilica di San Pietro, è enorme. Sono un appassionato di storia dell'arte ed il fatto di aver visitato Roma mi ha davvero incantato”. Pallone, storia dell'arte, lettura ma anche tante altre passioni per il giovane biancazzurro, tra cui la musica, in particolare la chitarra (tant'è che ammette: “Se non fossi stato calciatore, sarei diventato certamente un chitarrista”), ed il desiderio di seguire un corso d'italiano “al fine di perseguire qui in Italia la carriera di psicologo”. Senza dimenticare il “mate”, bevanda simile al tè molto comune in Sud America ma quasi sconosciuta in Italia e che è stata anche scambiata per una bomba: “Una sera andai a messa poco dopo la strage di Parigi. Lasciai il mate ai miei piedi, cambiai postazione e me lo dimenticai lì. Quando mancavano dieci minuto all'inizio, un uomo si sedette al mio posto ed iniziò a guardare il mate sul pavimento, chiamò il prete e subito si riempì di gente. Io li vidi da dietro e mi misi a ridere; così, feci passare alcuni minuti, dopodiché andai a riprenderlo e spiegai a tutti che era un mate.” Per ora però, Axel Müller è concentrato sull'ottima stagione che sta vivendo tutta la Primavera del duo Ruscitti-Cammarata, attualmente settima in classifica, ed anche a livello personale: è lui infatti il capocannoniere del Delfino e certamente farà di tutto per migliorare ulteriormente il suo score nelle ultime nove giornate del Girone C.

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