FULL METAL ZEMAN - Monopoli e la gestione degli imprevisti
Rubrica in collaborazione tra PS24 e GZ
Zemanlandia è tornata oppure no? Dalle stelle alle stalle in una settimana, andata e ritorno tra Francavilla, Taranto e Monopoli, curiosamente 3 squadre pugliesi. Ne parliamo nella nuova uscita di Full Metal Zeman, la rubrica firmata da Gioacchino Piedimonte a suggellare nuovamente la collaborazione tra PS24 e Gruppo Zeman. Buona lettura!
Nella vita in generale prima di tutto, ma ovviamente anche nelle sue infinite manifestazioni e sottocategorie, tra le quali il calcio, è ordinaria amministrazione muoversi in un certo tipo di dimensione, ovvero quella che spinge sia le persone nel quotidiano che gli allenatori sul rettangolo verde a programmare per filo e per segno e di volta in volta le loro giornate e le singole partite, pensando di poter manipolare e controllare il corso degli eventi schematizzando eccessivamente lo svolgimento dei fatti. Illudersi di essere a proprio agio all’interno di questa bolla, oscillando tra la sicurezza di sapere come nuotare dall’inizio alla fine e l’effetto di spaesamento restituito dai cosiddetti imprevisti, quelli che paralizzano all’improvviso mandando in tilt le tue certezze. Crolla il castello che avevi sapientemente costruito di punto in bianco davanti ai tuoi occhi e ti accorgi che in realtà stai galleggiando. Il vento burrascoso e la pioggia torrenziale di domenica pomeriggio sembravano essere lì in agguato ad attentare alle triangolazioni e alle verticalizzazioni biancazzurre, preannunciando un copione noto alla storia non solo recente del boemo. Chiudere l’opaco primo tempo avendo dovuto affrontare non solo le difficoltà che era lecito aspettarsi ma anche e soprattutto la condizione di svantaggio causata dal colpo di testa di De Santis lasciava prefigurare un andamento immutabile e presagire un epilogo drammatico dal punto di vista della classifica. Il piglio con cui la squadra, orfana nell’occasione di Rafia, ha reagito alle complicazioni e ha affrontato le intemperie ribaltando il risultato nella ripresa rappresenta un grandissimo segnale dal punto di vista dell’unità di intenti e della visione comune del gruppo, perché quando ti ritrovi con la testa sott’acqua e riemergi senza farti trascinare dall’energia della corrente significa che sei riuscito ad andare oltre quello che avevi programmato e che avevi studiato potesse accadere. Hai insegnato a te stesso che qualunque condizione meteorologica avversa o potenziale elemento di disturbo può rappresentare un alibi per non aver raggiunto l’uva solo e unicamente se sei tu a consentirlo, crogiolandoti in quel vittimismo che non ti fa crescere e che ti rende presuntuoso agli occhi degli stessi ostacoli e intoppi, la cui presenza, è bene ricordare, risulta deleteria sempre per tutte le parti in gioco e non solo per quella che poi non raggiunge l’obiettivo alla fine. C’è una notizia forse ancora migliore della vittoria, con l’omaggio di Facundo Lescano a Gabriel Omar Batistuta e le annesse parole al miele nei confronti di Zeman nel postpartita, che certificano proprio quel clima di unione e di solidità di valori del gruppo, ma c’è n’è purtroppo anche una peggiore, in una giornata in cui il sole sembrava ad un passo dall’averla vinta sui tuoni. I gol nel finale dell’Audace Cerignola contro il Latina e soprattutto del Picerno in casa della Virtus Francavilla riaprono prepotentemente l’agenda della classifica e del fondamentale consolidamento del terzo posto. Alla notizia del vantaggio dei rossoblu allo scadere ci è venuto istintivamente da sorridere senza celare il senso di beffa. Lo scontro diretto al Donato Curcio all’ultima giornata non poteva a quanto pare essere ininfluente e “amichevole”, trasportando la trasferta in Basilicata da un estremo di serenità profonda ad un altro di pressione enorme. Sforzandosi di osservare il bicchiere mezzo pieno pur sapendo che non può esserlo, essere costretti a non allentare nemmeno per un attimo la tensione va inteso come segnale necessario per una squadra che come ben sappiamo ha fallito l’approccio e la partita più di una volta, e praticamente sempre in trasferta. Ed evitare anche il potenziale psicodramma della classifica avulsa darebbe al gruppo una forza enorme e gli permetterebbe di superare una prova di maturità magari decisiva in vista dei playoff. Gioacchino Piedimonte
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