Prima squadra

Vincere aiuta a vincere. E fa bene a classifica e morale...

Il punto

18.09.2023 09:18

Vincere fa bene al morale e alla classifica, ma di certo se il Pescara vuole ambire a qualcosa di importante deve ancora crescere e migliorare. 7 punti in 3 partite sono un buono score, che poteva essere anche più ampio se a Perugia non si fossero pagati gli errori di gioventù di una truppa che anche contro l'Arezzo, salvata nel finale da un super Plizzari, ha rischiato di masticare amaro e di mandare in archivio un'altra partita piena di rimpianti. Come ha detto il ds Delli Carri nel post Arezzo il Delfino non meritava di vincere la partita di sabato, ma il calcio è così e per una volta anche l'esteta Zeman si prende la vittoria e guarda oltre. Ha centrato il successo numero 400 in carriera da quando allena in Italia (129 in serie A, 118 in B, 82 in C, 52 in coppa Italia maggiore e Lega Pro,13 nelle coppe europee e 6 in altri tornei post-season) e mantenuto l'imbattibilità interna dello Zeman Ter pescarese, ma Sdengo alle statistiche guarda poco, si concentra solo sulle questioni di campo. Ed il rettangolo verde ha detto ancora una volta che il suo Pescara fatica a chiudere le partite, ha lunghi momenti di pausa che paga a caro prezzo ed in generale diventa stranamente passivo quando invece può e deve accelerare. Ma ha anche sentenziato che la sua truppa ha talento e, soprattutto, ampi margini di miglioramento. E se si riesce a fare risultato anche quando non si rende al meglio essendo più zemaniani nel male che non nel bene, vuol dire che oliando i meccanismi ed inserendo quelli che ora non sono al top della condizione (Cangiano, Vergani, Franchini, Tommasini, Tunjov) il futuro non può che promettere belle cose. Il lavoro non spaventa Zeman, ma oggi però è già vigilia, perchè domani a Carrara c'è la sfida alla matricola Sestri Levante, reduce dal derby del Tigullio con l'Entella e tornata tra i professionisti dopo 70 anni. Mister Zeman sembra intenzionato a mischiare un po' le carte, per tenere tutti i suoi uomini sulla corda e farli sentire parte del progetto: sono previsti infatti più cambi di formazione. Lo ha detto chiaramente dopo l'Arezzo e, stante le non perfette condizioni di Tunjov e lo stato febbrile di Cuppone, Aloi e Franchini si candidano per una maglia da titolare. E davanti ci sarà spazio per Cangiano. Energie fresche per portare a casa il terzo successo stagionale. Poi, dal triplice fischio del match dello stadio Comunale dei Marmi alla sfida interna con il Gubbio del 2 ottobre, ci saranno 13 giorni senza partite a far da prologo ad un ottobre da 8 gare di fila: alle sei naturali come da calendario originario, si devono infatti aggiungere la sfida di Coppa Italia alla Fermana in data 5 e il recupero del derby con il Pineto in data 11. La nota positiva è costituita dal fatto che solo in due circostanze (a Ferrara domenica 8 e a Lucca il 22) il Delfino sarà costretto a viaggiare, avendo invece ben 6 gare all'Adriatico. E' comunque un piccolo vantaggio, perchè giocando quasi sempre ogni tre giorni sarebbe stato ben più complicato (e stancante) doversi sobbarcare anche delle lunghe trasferte. Zeman in ogni caso ha preso con filosofia l'inusuale “stop and go” della stagione. «Vorrà dire che durante la pausa avremo modo di lavorare meglio, così i ragazzi impareranno di più», le parole di Sdengo. «Per il periodo intenso dovremo vedere in quali condizioni ci arriveremo. Se fossero come quelle di prima dell'Arezzo, con 27 giocatori a disposizione, giocare tante partite ravvicinate non mi farebbe paura. Diverso sarebbe se avessimo in quel periodo infortuni e squalifiche». Ma adesso non è tempo di pensare al prossimo mese, c'è una partita da preparare e, possibilmente, da portare a casa.  

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