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PESCARA & CROTONE, DIVERTIMENTO ALL’ADRIATICO

30.10.2015 09:49

"I Like Football", rubrica di PS24 firmata dal decano del giornalismo abruzzese Sergio Di Sciascio. Buona lettura! Regge il primato ma tanti i rimpianti del Crotone per il nulla di fatto strappato martedì scorso dal Brescia. La rete di Ricci, associata ai legni di Capezzi e Torromino, aveva legittimato il successo dei calabresi e quando stavano per essere inseriti i titoli di coda (43’) Abate, crotonese di nascita, superava il portiere locale. S’interrompeva la serie di vittorie allo “Scida” e dopo 601’ cadeva anche l’imbattibilità di Cordaz. La decima giornata, oltre al pari ricordato, aveva registrato il riposo forzato, causa nebbia, di Novara - Pescara. I biancazzurri e il Crotone, squadre in piena salute, vantavano una classifica qualificata e i loro sostenitori si auguravano di incrementarla, ma così non è stato. La sua grande passione Questo breve excursus per presentare al meglio Pescara – Crotone, il match clou dell’11^ giornata, ma soprattutto per intrattenersi su un personaggio fuori del comune. Alcuni anni fa fu intervistato dal magazine Rolling Stone che si occupa unicamente di un genere musicale, l’heavy metal,  derivante dall'hard rock, e caratterizzato da ritmi aggressivi e da un suono potente, ottenuto attraverso  un estrema amplificazione e dalla distorsione delle chitarre, dei bassi, e spesso, delle voci. “I calciatori non capiscono un cazzo di musica. La conoscono molto superficialmente, la vita che fanno li condiziona e non hanno modo di scoprire a fondo altre cose.  Tra l’altro, se prima di giocare ascoltassero i Manowar giocherebbero tutti meglio. Magari le partite finirebbero 8 contro 8, ma vuoi mettere?  Difficile immaginare chi lo sostenesse, e non ho difficoltà ad ammettere che ignoravo la particolare passione di Jvan Juric, l’allenatore croato del Crotone.  “Di solito, aggiunse, se ai giocatori chiedi cosa intendono fare quando smetteranno di giocare, ti risponderanno che vorrebbero rimanere nel mondo del calcio, o dedicarsi alla famiglia. Io voglio passare un’estate intera in giro per l’Europa a vedermi tutti i festival“. Una panchina destinata Adesso è tutto preso dalla panchina della formazione calabrese, la grande sorpresa di questa primi due mesi del campionato cadetto. Difficile alla vigilia pronosticare il Crotone tra i favoriti. Gli orientamenti degli esperti erano equamente distribuiti tra Cagliari Spezia, Bari, Cesena, Pescara, Livorno, chi più ne ha più ne metta, escludendo una squadra di giovani, tutta da scoprire, in aggiunta guidata da un tecnico alle prime armi.  L’unica segnalazione - come squadra rivelazione - fu del tecnico dello Spezia Nenad Bjelica, ma volle verosimilmente essere un riguardo al suo connazionale Ivan Juric che il Crotone, risolto l’impegno che lo legava a Drago, aveva chiamato come nuova guida tecnica. Una vecchia conoscenza rossoblù, grande protagonista, come giocatore, con la casacca pitagorica per ben 5 stagioni, dal 2001 al 2006. In questi anni ha indossato la maglia del Crotone 152 volte, arricchite da 10 reti, e contribuendo alla seconda promozione in B nel 2003/04.  Nel club degli Squali c’è da vent’anni tondi uno di quei saggi del calcio che fanno poca copertina e tanta sostanza. Beppe Ursino dal 1995 direttore sportivo del Crotone, ritiene Juric un allenatore moderno, che si aggiorna in continuazione, essendo di casa presso importanti club europei e cinque anni splendidi con Gasperini tecnico. “È un ragazzo che farà molto bene, l’ho seguito a Mantova e si è vista la sua mano”. Affermazioni che non fanno una grinza, di un addetto ai lavori cui le società di alto lignaggio affidano i giovani da far maturare (Ogbonna, Florenzi, Bernardeschi, Cataldi). Crotone, Gasperini, Juric L’abbinamento Crotone - Juric si è avvalso di un “collante” particolarmente ispirato. Parlo di Giampiero Gasperini, ben noto e sempre ricordato con simpatia dagli appassionati pescaresi, per il grosso contributo offerto nella stagione 1986-87 per la salita in A del Pescara. Per Gasperini allenatore, Crotone rappresentò il trampolino di lancio. Subito promozione dalla C 1 alla B nella stagione 2003-04, cui contribuì come giocatore Ivan Juric, proveniente dalla Spagna dove aveva militato nel Siviglia e nell’Albacete. Un mancino spigoloso dalla corsa sghemba. «Ivan è uno dei pochi mancini che ho conosciuto scarsi tecnicamente. Così  Gasperini, anche scherzandoci su, quando gli chiedono di Juric . ”Era la mia locomotiva. È stato per anni mio giocatore, poi mio collaboratore. Lui da subito ha creduto nella mia filosofia, la interpretava in pieno, ci credeva, anche in ogni allenamento. Aveva cuore e mentalità, intelligenza fuori dal comune”. Cos’altro dire di Ivan? Aveva i piedi stortissimi, incredibile... Segnò un solo gol nel Genoa. Però di classe e a Buffon... E l’allenatore del Genoa, parlando del suo pupillo,  torna serio. “Sono felicissimo per Juric e per il Crotone. Lì ha una buona squadra, ma è Ivan il valore aggiunto. E, come successo a me, nessuno gli ha regalato nulla. È una strada lunga, con tanti ostacoli, tante curve e tanti tornanti. Però Ivan ha tutto per farcela”. Juric, appese le scarpe al chiodo, fu chiamato da Gasperini nel suo staff quando andò a sedere sulle panchine di Genoa, Inter e Palermo. Tornato in Liguria, gli venne affidata la Primavera genoana, iniziando il suo percorso come allenatore in proprio. Poi la Lega Pro con il Mantova nella scorsa stagione. Lo schema di gioco Il credo calcistico di Juric ricalca quello di Gasperini, con il quale è cresciuto calcisticamente e si è formato come allenatore. “Per me è una grande persona, con autentici valori umani importanti e non quelli di apparenza. Prediligo giocare con il 3-4-3 e mi piace attaccare, aggredire alto e pressare con continuità. Poi naturalmente non bisogna fossilizzarsi con la tattica, ma essere aperti e pronti a ogni tipo di soluzione. Le mie squadre devono essere dinamiche e correre per novanta minuti, mi piace il possesso palla e il predominio della partita”, dice l'allievo. Tornando al 3-4-3, questa la formazione base: in porta Cordaz, il trio difensivo composto da Koffi, Claiton e Ferrari. A centrocampo i due centrali Salzano e Capezzi, a sinistra l’ex Martella e a destra Zampano, fratello del pescarese. Il valore aggiunto è l’attacco. A sinistra, l’altro ex biancazzurro Stoian, al centro il croato Budimir, a destra Torromino. Principali alternative: Ricci, Modesto, Tounkara, Balasa, Barberis, Paro, De Giorgio.  Nove i giocatori che, per complessive 17 reti, hanno violato la porta avversaria. Con tre marcature Budumir, Stojan, Ricci e Torromino; una Balasa, Capezzi, Koffi, Salzano, Tounkara Con tre. Juric può contare su una rosa composta di 27 calciatori con un’età media di 24 anni. Le statistiche ci dicono che il Crotone è l’unica squadra ad aver subito una sola sconfitta (4-0 dal Cagliari alla prima giornata) mentre insieme ai sardi e al Cesena, con 6 successi, è quella più vittoriosa. Sul felice momento della squadra, infine, questo il pensiero del tecnico di Spalato; Sono contentissimo, per i ragazzi, per la società, e naturalmente per me,  ma è troppo presto per  esaltarsi. Quando si vince cresce l’autostima, e in ogni allenamento ci si migliora. Dobbiamo essere soddisfatti di come sta andando, ma il campionato è molto lungo. L’importante è di avere un obiettivo molto reale, per il quale i giocatori lavorino per ottenerlo. Noi siamo una squadra che deve salvarsi, poi se andiamo bene non ci tireremo indietro”.

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