Cessione società, tra attualità e corsi e ricorsi storici
Il punto
Più che le questioni di campo ed il rush finale di campionato, con la gestione Cascione che è partita con il piede giusto, in casa Pescara tengono banco la contestazione e le ipotesi di cessione del club. Una cordata americana sembra interessata mentre il sindaco Masci, secondo quanto dichiarato a Rete8, avrebbe ricevuto tramite la sua segreteria la manifestazione di un interesse embrionale da parte di soggetti dell'imprenditoria che potrebbe sfociare in qualcosa di più. Ma qual è la situazione attuale? Il riepilogo lo fornisce Il Messaggero oggi in edicola in un pezzo a firma Tontodonati che vi riportiamo:
“La storia si ripete ormai da qualche anno. Finora i tentativi di Daniele Sebastiani non sono andati a buon fine e chissà se nei prossimi mesi la cessione del club andrà a buon fine. Per individuare nuovi acquirenti, secondo quanto riportato dalla Tgr Abruzzo, il presidente del Pescara si è affidato a un pool di professionisti con sede a Milano e negli ultimi giorni sono spuntati ancora una volta imprenditori stranieri. Era già successo due anni fa con alcuni contatti tra un emissario di una cordata americana, il broker inglese Ian George, la cui presenza non era passata inosservata allo stadio Adriatico insieme a quella di alcuni suoi collaboratori. I rappresentanti del gruppo statunitense avevano visitato anche il centro sportivo Delfino training center e l’EKK Hotel, ma alla fine la trattativa non si è concretizzata. Stesso epilogo qualche mese dopo con il Pescara vicino al passaggio all’imprenditore italo-australiano Ross Pelligra, che era stato in città incontrando Sebastiani e il sindaco Carlo Masci. Nessuna intesa anche in quel caso con Pelligra che preferì puntare anche per motivi affettivi sul Catania (la mamma è nata nella città etnea). Nel frattempo Sebastiani ha cercato nuovi possibili acquirenti e nelle ultime settimane sono spuntate altre soluzioni. Alcune indiscrezioni parlano di due gruppi americani impegnati in questi giorni nell’analisi del bilancio del club biancazzurro. Le voci relative alle passività riguardano Inail e Agenzia delle Entrate, con debiti a lunga scadenza (10 anni), i mutui con Banca Popolare di Bari e Credito Sportivo, e fornitori. Inoltre entro la fine dell’anno la società dovrà rimborsare agli obbligazionisti una cifra di oltre 1,5 milioni di euro per il rimborso dei bond acquistati entro il 16 novembre 2018, giorno di chiusura della raccolta indicato all’inizio della campagna. Gli investitori avrebbero dovuto ricevere il rimborso entro 5 anni dall’emissione (7 dicembre 2023), ma tre mesi fa il Pescara ha comunicato lo slittamento di un anno dei pagamenti, causato dalla riduzione significativa dei ricavi a seguito della retrocessione in C (scelta comunque consentita dal regolamento del prestito). Ovviamente nel bilancio sono indicate anche le voci relative all’attivo: beni strumentali, contributi federali e televisivi, valore del marchio, incassi da botteghino e parco giocatori, comprese le plusvalenze latenti legate alle percentuali da incassare sulle future rivendite di alcuni calciatori. In sostanza nelle ultime settimane si è riaperto qualche spiraglio per il passaggio di mano del club biancazzurro, tuttavia, se le trattative non dovessero andare in porto Sebastiani andrebbe avanti da solo garantendo l’iscrizione della squadra al campionato.”
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