Se il Delfino si traveste da Babbo Natale....
Un regalo all'ultima della classe sotto l'albero..
Un Delfino in versione Babbo Natale regala un punto al fanalino di coda Fermana ed esce dall'Adriatico tra i fischi. L'ultima gara del 2023 e del girone d'andata è finita 1-1, con la rete di Grassi in pieno recupero a pareggiare quella di Vergani, siglata dopo 15 minuti da inizio ripresa, proprio quando tutti stavano già pregustando la quarta vittoria nelle ultime 5 partite. Al Delfino restano solo i rimpianti di ciò che poteva essere e non è stato, sperando adesso che dal mercato arrivi qualche dono per rinforzare la rosa laddove ci sono lacune conclamate. Per il ritorno in panchina dopo l'assenza forzata della scorsa settimana, mister Zeman, stante le assenze preventivate di Pellacani, Franchini, Aloi ed Accornero, ha riservato una sola grossa novità di formazione rispetto a quanto ipotizzato alla vigilia: il rilancio di Manu, da mesi in naftalina, e la quarta panchina iniziale nelle ultime 5 gare per il capocannoniere Tunjov. Rispetto alla gara di Ancona, Sdengo ha cambiato anche i terzini schierando dunque Pierno e Moruzzi in luogo di Floriani Mussolini e Milani per avere maggiore spinta e fisicità. La Fermana, dove l'abruzzese Giandonato stazionava in cabina di regia, si era messa a specchio, ma con un atteggiamento ben diverso da quello degli avversari: era infatti un 4-3-3 compatto e dal baricentro basso quello proposto da Protti per togliere profondità al Pescara ed intasare gli spazi al centro e sulle corsie esterne. L'avvio biancazzurro è stato però veemente ed aggressivo, tanto che Dagasso ha sfiorato già il vantaggio al 5' con un colpo di testa dopo ottimo inserimento centrale. Il Delfino ha costantemente mantenuto in mano le redini del gioco, pur avendo sempre un occhio sullo specchietto retrovisore per evitare di concedere ripartenze pericolose, già costate caro ai biancazzurri in gare dal medesimo spartito tattico (vedi Pineto e Recanatese), e per poco Cuppone al 20' con un pallonetto non ha sbloccato la gara dopo errore della retroguardia ospite. Il costante forcing e le percentuali altissime nel possesso palla dei biancazzurri, tuttavia, sono sempre risultate vane ed inevitabilmente si è andati all'intervallo a reti inviolate. Zeman dopo il break ha subito proposto Tunjov, che ha impiegato appena un minuto per finire nella così lista dei cattivi, e Vergani per Manu e Cuppone. Ma la musica non è cambiata all'interno di uno spartito piatto e monocorde proposto da Squizzato e compagni, ai quali serviva un acuto improvviso per mutare sinfonia. E il cambio di tono è arrivato al 60', complice un pasticcio nella propria area del duo Giandonato-Tilli che ha regalato la palla giusta a Merola per l'assist che Vergani tramuta in oro. La Fermana è stata così costretta a scoprirsi nel tentativo di trovare il pari, che un super Plizzari ha negato al 67', quando ha ipnotizzato Semprini. Quattro giri di orologio dopo un colpo di testa di Spedalieri è sibilato minacciosissimo a fil di palo, facendo gridare inutilmente al gol i 117 tifosi ospiti presenti sugli spalti. Protti ha poi provato a dare nuova linfa alla sua manovra, inserendo Curatolo e Gianelli, mentre Zeman, capito che a destra si soffriva per la serata non esaltante di Pierno e Tunjov, ha sostituito il suo esterno basso con Floriani Mussolini poco prima di una splendida giocata di Merola che poteva valere il 2-0. Nel finale il forcing marchigiano ha porta in pieno recupero alla beffa di Grassi, entrato da pochissimo, che si è fatto trovare pronto sull'assist da sinistra di Misuraca. Ed è sceso sipario sulla partita.
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