Repetto: "I miei 10 anni a Pescara. Scoprendo Verratti e Torreira..."
L'ex dg biancazzurro si è raccontato al blog di Gianluca Di Marzio
Giorgio Repetto torna a raccontarsi. Una vita spesa con e per il calcio, tanti anni in particolare dedicati al Pescara. Prima giocatore, poi dirigente. Repetto li ha raccontati al blog di Gianluca Di Marzio, il noto esperto di mercato di Sky Sport. Svelando qualche gustoso aneddoto.
Il Pescara: “Dieci anni in tutto. Tre anni da dirigente, ma uno da epurato. Col contratto ma a casa”. Per la sua avventura a Pescara la parola chiave è “entusiasmo. Mi viene in mente l’ultimo anno e mezzo con Oddo: andiamo a fare gli spareggi da ottavi e siamo arrivati a perdere lo spareggio col Bologna con tre traverse prese, pareggiando in casa e fuori e venendo eliminati solo perché eravamo arrivati dietro in campionato. Ricordo poi la bellissima cavalcata in B, sempre con Massimo allenatore, in cui la squadra giocava un calcio bellissimo. Ci siamo divertiti, abbiamo visto un sacco di partite entusiasmanti. Ho avuto la fortuna di incontrare allenatori bravissimi che molto hanno da dire e molto hanno detto nel mondo del calcio”.
Allenatori ma anche diversi giocatori che hanno proseguito ad alti livelli le proprie carriere. Uno su tutti: Verratti. Che ricordi, tra quella fornitura di palloni e biglietti per una partita della Juventus in cambio. “Io l’ho visto la prima volta a 9 anni e mezzo perché andai ad allenare la squadra in cui lui giocava, il Manoppello. Già collaboravo col Chievo, avrei allenato i Giovanissimi e quindi mi avevano fatto vedere i ragazzi a disposizione. Con Verratti, onestamente, non ci voleva uno scienziato per capire che fosse fortissimo. Purtroppo era molto piccolo. Lo portai in prova a tantissime società importanti, compreso il Chievo. Lo portai quattro volte su, però chi allenava i suoi pari età non è rimasto sbalordito da questo ragazzo. Poi lui mi disse che preferiva restare vicino a casa, allora aveva 13 anni e mezzo. L’aveva chiesto l’Angolana (squadra abruzzese, n.d.r.) dove c’era un dirigente che me lo chiese, lo voleva a tutti i costi. Però a quel punto era arrivata anche l’opportunità di andare al Pescara e fare i Giovanissimi Nazionali. Così chiamai il Manoppello affinché si mettesse d’accordo col Pescara perché era giusto che andasse almeno là. Poi ha avuto la fortuna di trovare ottimi allenatori nel settore giovanile e dopo, neanche a 16 anni, l’avevano fatto già giocare in prima squadra. Ma era impossibile non accorgersi che era così forte. Verratti era solo piccolo d’età e piccolo d’altezza. Quello era un momento particolare, dove i giocatori di taglia piccola erano un po’ bistrattati. Per fortuna poi è venuto fuori il Barcellona degli Xavi, degli Iniesta, dei Messi e si è capito che il calcio non è il tiro alla fune. Anche i giocatori non altissimi possono essere devastanti”
. Dal fenomeno Verratti alla soddisfazione Torreira: “Sì, per me la più grande soddisfazione è lui, che era stato bocciato da chi doveva visionarlo. Sono stato invitato da chi l’aveva portato in Italia a vederlo l’ultimo giorno che era a Pescara e dopo 10 minuti chiamai il presidente e dissi ‘Prendilo, sembra Tevez’. Allora giocava trequartista, con la cattiveria e l’abilità di Tevez. E poi potevamo prenderlo gratis… Quella anche è stata una soddisfazione perché adesso il ragazzo è uno dei giocatori più forti che ci siano in Serie A”.
Giorgio Repetto è ligure ma “abruzzese di adozione ormai. Sono venuto tantissimi anni fa a Pescara, sono più di 40 anni che sto in questa regione ed è un ambiente in cui mi trovo bene”. Complice anche quel passato a Pescara, una sinergia che prosegue tuttora sul mercato proprio con il suo Teramo: “Credo che sia una collaborazione che durerà nel tempo ed è giusto perché Pescara e Teramo sono rimaste le uniche due società professionistiche in questo momento di crisi in Abruzzo. Si spera che altre città possano ritrovare spazio, come Chieti, Lanciano, Giulianova, Avezzano, L’Aquila. Fino a pochi anni fa qui c’erano 7 squadre in C, più il Pescara in B. ora c’è rimasto solo il Teramo. Spero che vada avanti questa sinergia e che però possano anche tornare in auge queste altre realtà”.
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