Reggiana-Pescara 2-0, le pagelle dei biancazzurri
Serata storta davvero
A CURA DI MATTEO SBORGIA -
Nel calcio vince la squadra che sbaglia meno. Un minimo errore è micidiale, può condannare irrimediabilmente. Il Monday night tra Reggiana e Pescara ha sostanzialmente detto questo: gli uomini di Aimo Diana hanno concesso le briciole ai biancazzurri, ma soprattutto, sono stati freddi e abili a capitalizzare al meglio le occasioni che hanno avuto. Il passivo poteva essere ben più pesante dei 2 goal di scarto, ma il solito Sorrentino ha evitato il peggio in più di una circostanza. I 17 punti di distacco tra le due compagini ci sono tutti. Nulla da eccepire. I numeri non mentono mai e chi sbaglia paga. Sempre.
Sorrentino 6: Incolpevole sui goal incassati, nonostante la brutta serata è il migliore dei suoi. Compie almeno due interventi decisivi che evitano un passivo peggiore.
Drudi 4,5: Si impegna molto per cercare di fronteggiare gli attaccanti granata, tuttavia è anche lui coinvolto nella pessima serata degli adriatici. Decisamente poco lucido negli anticipi e nelle letture preventive.
Illanes 5: Cerca senza riuscirci di fare il possibile al cospetto di Zamparo e Rosafio. I risultati sono decisamente insufficienti. Tanto fumo e poco arrosto.(66’ Diambo 5) Entra per cercare di mettere ordine lì in mezzo, ma la serata è già storta di suo.
Ierardi 5,5: Il migliore del suo reparto per prestanza fisica e presenza. E’ l’elemento che obbiettivamente mancava Sfiora anche la rete in un paio di occasioni.
Cancellotti 4,5: Non incide, va sempre in confusione sul pressing asfissiante portato dalla Reggiana che di fatto gli chiude gli spazi. Si impegna, ma di fatto subisce la partita e non è mai propositivo
Pompetti 4,5: Prova opaca per il play casse 2000. Viene abilmente schermato da Rosafio che non lo lascia mai giocare. Non riesce a trovare i soliti spazi. Tocca molti palloni come sempre, ma in maniera assai poco produttiva.( 75’Frascatore sv)
De Risio: 4,5: Stesso discorso del suo compagno di reparto. Ha il ‘merito,’ nel nulla generale, di provare la conclusione da fuori. Il suo tiro rimarrà il primo e l’unico degli uomini di Auteri in tutta la prima frazione di gioco. (55’ Pontisso 5) Porta equilibrio in una gara in cui non ce n’è quasi mai stato. La mediana con lui assume un pizzico di spregiudicatezza in più, ma è anche vero non fa nulla di trascendentale.
Nzita 3: Il peggiore. Svogliato, poco concentrato, in affanno e perenne confusione. Sbaglia tutto e anche di più. Attacca malissimo e difende allo stesso modo. Causa il rigore dello svantaggio con un fallo sciagurato. L’espulsione a pochi minuti dal termine dell’incontro pare essere il giusto epilogo di una prestazione incommentabile.
D’Ursi 4: Chi l’ha visto? Mai nel vivo del gioco, è sempre più un elemento avulso dallo stesso. Così non va proprio. I giudizi lusinghieri di inizio campionato sono stati troppo prematuri e precipitosi. Alla ricerca del D’Ursi perduto o forse mai davvero arrivato a Pescara. E intanto il tempo stringe. (Clemenza 55’ 5,5) Ha il merito di elargire qualche spunto interessante. Quantomeno prova la giocata. Poco. Troppo poco. Ma non è colpa sua se parte dalla panchina.
Ferrari 5: ‘Vorrei ma non riesco’ . El Loco cerca di dare una mano come al solito, ma viene annullato bene. Del resto non è mai assistito come si deve dai compagni. (65’ Cernigoi 5) Va a centimetri dal goal. Per il resto partita mediocre la sua, come tutta la truppa.
Rauti 5,5: E’ l’ultimo ad arrendersi, corre molto e male. Si danna l’anima in un ruolo non suo. Apprezzabile il furore agonistico, comunque.
Auteri 4: Sbaglia partita in tutto e per tutto. La squadra in campo è disorganizzata, priva di ritmo e sembra non seguirlo per lunghi tratti. Formazione errata. In una contesa in cui gli spazi erano nulli, tenere in panchina Clemenza, l’unico elemento che tenta la giocata, è stato davvero un ‘delitto’. Non era questa la partita da vincere a tutti i costi, ma perdere così fa male e deve far riflettere seriamente chi di dovere.
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