Pescara-Lecce, le pagelle dei biancazzurri
Mancuso non si ferma più. Del Sole spacca la partita
A CURA DI DANIELE BERARDI
I biancazzurri di Pillon si prendono l’intera posta in palio nel monday night dell’Adriatico, al termine di una partita decisamente fuori dall’ordinario. Quarantacinque minuti di didattica calcistica pura, impartita da Machin e compagni a un Lecce troppo brutto per essere vero. Ma la rete di Palombi sul finire di primo tempo rende indigesto l’intervallo. L’espulsione di Calderoni all’alba della seconda frazione risulta quasi deleteria. I biancazzurri abbassano la soglia della tensione e subiscono la rimonta dei salentini. Nel finale l’ingresso di Del Sole toglie le castagne roventi dal fuoco a Bepi Pillon. Il Delfino si riprende il suo fortino interno e soprattutto il primato: domenica, a Palermo, sarà battaglia all’ultimo sangue.
Fiorillo 6: poco lavoro per il portiere ligure al cospetto di Mancosu e compagni. In occasione della rete di Palombi è bravo a respingere la prima conclusione, ma non può nulla sul tap-in ravvicinato dell’ex Lazio. Incolpevole anche sullo stacco di Tabanelli nella ripresa. Per il resto, ordinaria amministrazione.
Balzano 6: forse intimidito dalla potenza di fuoco salentina, rimane piuttosto sulle sue durante tutto l’arco del match. Fatica ad accorciare in avanti badando più alla fase di contenimento che a quella di spinta. Nel complesso, però, non demerita affatto.
Gravillon 6,5: prestazione di grandissimo carattere e altrettanta esperienza. Mette a referto un altro gol decisivo sugli sviluppi di corner, certificando la propria pericolosità anche in area avversaria. Sta crescendo partita dopo partita. Unico neo la palla persa in uscita nel finale di gara, dalla quale è poi scaturita la punizione del 2-1 di Palombi.
Campagnaro 6: meno appariscente del proprio compagno di reparto, ha probabilmente sul groppone la marcatura fin troppo superficiale a Tabanelli, che lo sovrasta in elevazione pareggiando i conti nella ripresa. Si guadagna la pagnotta con un paio di interventi delicati nel momento clou della contesa.
Del Grosso 5,5: parte col freno a mano tirato, complice qualche imprecisione non da lui. Fatica a spingere sulla corsia di competenza e balla un po’ troppo quando il Lecce affonda dalle sue parti. Non la sua miglior prestazione da quando è tornato in Abruzzo.
Memushaj 6,5: partita di grandissima sostanza e applicazione da parte del nazionale albanese. Siamo già a quota 7 assist stagionali per il motorino biancazzurro. Abbina quantità e qualità come nessuno in questa categoria. Per una volta, è lui a mettere in ombra Brugman.
Brugman 6: il voto finale è la media tra un buon primo tempo, in cui è il solito metronomo con righello e squadra, e la ripresa shock. Nel secondo tempo il Pescara si abbassa troppo e l’uruguagio si eclissa dal cuore della manovra. Prestazione sottotono, avrà modo di rifarsi nel catino del Barbera.
Machin 5,5: anche lui evidentemente al di sotto dei suoi standard. Regala alcune giocate da applausi nella prima frazione, ma ripone la testa nel guscio appena il Lecce forza la mano. È il primo a lasciare il campo quando Pillon decide di cingere d’assedio la porta di Vigorito. ( dal 77’ Monachello s.v.)
Antonucci 5,5: altra serata balbettante per il talentino scuola Roma. Parte bene con un paio di sgroppate delle sue nel momento migliore del Pescara, ma fa una fatica enorme ad ingranare. Ottimo il suggerimento per Mancuso che spreca malamente a centro area. Fa decisamente rimpiangere il miglior Capone su quella corsia. (dal 72’ Crecco 6: entra per dare brio e vivacità sull’out di sinistra. Prova a puntare l’uomo in un paio di occasioni con fortune alterne. Servivano forze fresche in un momento delicatissimo della gara).
Mancuso 7: un gol di rabbia, strappato in elevazione all’impotente Meccariello. Provoca l’espulsione di quest’ultimo con uno dei suoi proverbiali strappi in velocità. Settima marcatura stagionale in undici giornate. Il ragazzo ha clamorosamente preso confidenza con la cadetteria. Le retroguardie avversarie sono avvisate.
Marras 6,5: l’ex furetto dell’Alessandria sfodera un’altra prestazione da quattrocentista, mandando in tilt la difesa del Lecce coi suoi strappi. Fa espellere Calderoni con una semplicità disarmante. Stavolta non porta a referto gol o assist, ma come si può fare a meno di un incursore così. (dall’84’ Del Sole 8: solo applausi per il talentino partenopeo, che regala una doppietta sfavillante facendo spellare le mani ai 9000 dell’Adriatico. Un gol, il primo, di sansoviniana memoria. Marcatura molto simile (per esecuzione e gesto tecnico) a quella del “sindaco” contro il Catania. La serata di ieri, oltre a restituire il primato, potrebbe aver scosso le gerarchie di Pillon).
Pillon 6,5: Biancazzurri corti e letali nei primi quaranta minuti. Il Lecce sembra una timida compagine di Lega Pro, giunta all’Adriatico per un’amichevole di lusso. Poi la rete di Palombi, che cambia radicalmente l’inerzia del match nonostante l’intervallo. I salentini prendono campo e i fantasmi di Padova tornano ad aleggiare sulle teste dei biancazzurri. Nel finale rischia il tutto per tutto lanciando i suoi all’attacco. Pesca il jolly dal mazzo con la doppietta di Del Sole. Gioco. Partita. Incontro.
Commenti