Muntari: "Pensiamo a salvarci. Sarà difficile restare a Pescara..."
"Ora però pensiamo a salvarci. Poi mi scadrà il contratto e sarà difficile che resti a Pescara. La mia famiglia è a Milano, mio figlio ha 18 mesi e io voglio vederlo tutti i giorni". Era un Muntari a tutto campo quello che si è raccontato in esclusiva a La Gazzetta dello Sport prima della sfida al suo Milan. Riproporre le sue parole potrebbe sembrare anacronistico dopo la gara, ma in realtà non è così. Perchè ha detto cose molto interessanti sul presente e sul futuro. Si parte dal sentimento d'amore verso il Milan e sulle speranze salvezza del Pescara: "Il Milan Era e resterà sempre la squadra del mio cuore" - dichiara Muntari - "Non mi pare nemmeno di essere in ritiro col Pescara, ma di essere arrivato qui col Milan per giocare contro il Pescara... Sarà come giocare contro mio fratello. Salvezza? La vedo fattibile. La salvezza è ancora alla portata e io ho fiducia. Il fatto è che siamo troppo bravi per essere in questa posizione. Con la nostra qualità potremmo stare fra le prime dieci. Oddo è stato bravo, è uno che non urla mai e si fa capire bene. Diventerà un grande allenatore. Zeman invece è come un padre, come l’insegnante delle elementari: basta seguire quello che dice e ti viene tutto facile. Senza nulla togliere a Oddo, se ci fosse stato lui dall’inizio non saremmo dove siamo" Sul futuro personale: "Non bevo e non fumo, quindi gioco ancora 6-7 anni e poi mi tolgo del tutto dal calcio. Non mi immagino né allenatore né dirigente. Ho un paio di concessionarie auto, ma sapete come mi vedo? Meccanico, di quelli con le mani sporche di grasso, a smanettare sotto le macchine.
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