Il 17 porta sfortuna? Non a Pescara, sembra...
Da Immobile in poi, chiunque abbia indossato il 17 ha fatto bene
L'Eptacaidecafobia, ossia la paura del numero 17, non risiede a Pescara. Il tabù del numero ritenuto sfortunato per antonomasia nelle ultime stagioni è stato sfatato in riva all'Adriatico, da quando cioè un certo Ciro Immobile ha trascinato, a suon di gol (28), il Pescara in serie A laureandosi al contempo capocannoniere del torneo.
Il numero 17 secondo gli antichi romani, i pitagoici e perfino nella Bibbia (secondo Genesi 7, 11 il diluvio universale sarebbe cominciato un 17) avrebbe un connotato negativo ma a Pescara, dopo Immobile, chiunque abbia avuto la casacca con quel numero ha sempre fatto bene. Ne sa qualcosa un certo Gianluca Caprari, che prese quel numero con Oddo e si rivelò determinante. Si dice che in casa Pescara si consigli proprio ai giocatori reduci da annate complicate di prendere questo numero per sbloccarsi. E' successo con Stefano Pettinari, grande protagonista lo scorso anno (soprattuttto nella prima metà, con Zeman in panchina) quando superò il record personale di marcature, vivendo la sua migliore stagione da professionista prima di traslocare a Lecce.
Adesso tocca ad Andrea Cocco, che ha scelto questo numero non per la scaramanzia ma perchè il giorno 17 maggio è nata la sua bimba. Come Pettinari ha trascorso una estate intera con la valigia in mano, salvo poi restare dopo essersi messo in gioo e dopo aver lavorato duramente nel ritiro, conquistando la fiducia del suo allenatore. Ha iniziato bene, Cocco: un gol in Coppa Italia e una doppietta di rigore in campionato contro il Livorno. Tutto condito da discrete prestazioni. Ma adesso serve la conferma: sarà Cocco a sfatare definitivamente, almeno a Pescara, la leggenda negativa sul numero 17?
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