Esame da grande per il Delfino

Quella di stasera allo Zaccheria di Foggia sarà la prima vera partita-verità in trasferta per un Pescara che nelle prime due uscite stagionali lontano da casa, entrambe nel Lazio, è tornato in riva all'Adriatico con il bottino pieno (6 punti conquistati nelle sfide a Latina e Viterbese). Per questioni ambientali e tenciche, infatti, Foggia-Pescara per i biancazzurri rappresenta un test ben più probante, un vero e proprio esame di maturità per una truppa che vuole avere il massimo dei voti. E' vero che i Satanelli di Puglia sono partiti non benissimo in campionato, ma è anche vero che hanno una rosa tra le più accreditate dagli addetti ai lavori ed un tecnico pratico, preparato e non dogmatico come Roberto Boscaglia che vuole rilanciare le ambizioni del suo team. Dunque, guai a sottovalutare i rossoneri, che davanti al proprio pubblico cercano un vero e proprio acuto di spessore. Il Pescara, dal canto suo, si presenta alla sfida rinfrancato dal successo nella precedente partita, la trasferta di Viterbo, e forte di una difesa che in 4 gare ha incassato solo 2 reti e nessuno su azione (un rigore a Latina e una punizione, oltretutto deviata, nel ko, l'unico stagionale finora, col Crotone in casa). Rispetto all'ultima partita, ci saranno alcune novità nella formazione pescarese: Boben e Kraja sono deputati a comandare le operazioni, rispettivamente, nel cuore della difesa e a centrocampo. Cancellotti tornerà al ruolo naturale di esterno destro. Nel Foggia è indisponibile Rizzo mentre Odjer è recuperato ma potrebbe partire dalla panchina. Boscaglia di affiderà al 4-3-3 con Schenetti che si alternerà tra i ruoli di mezzala e trequartista per trasformare il modulo in un 4-2-3-1 che avrà D'Ursi, ex di turno come Di Pasquale e Peschetola, e Peralta esterni e Vuthaj, cercato in estate anche dal Delfino ma invano, come riferimento centrale (dovrebbe vincere luiil ballottaggio con Ogunseye)