Sdengo cambia il Delfino per voltare pagina
Ore 18:30, all'Adriatico c'è Pescara-Recanatese
Stavolta non esiste alternativa alla vittoria, il Pescara non può fallire per non rischiare di allontanarsi troppo da quella vetta che ora dista 6 punti. Nello stadio amico, alle ore 18:30, la squadra di Zeman è chiamata a tornare al successo contro la Recanatese per archiviare un periodo di flessione che parla di 4 punti conquistati nelle ultime 4 partite disputate, uno score scarno per una squadra che era partita benissimo e che ora deve far capire, in primis a se stessa, di che pasta sia realmente fatta. Il morale dell'ambiente è sotto i tacchi, come testimonia la fiacca prevendita dei biglietti per il match, e di certo il silenzio di mister Zeman alla vigilia non ha aiutato a rasserenare gli animi dei tifosi, che temono un'altra stagione senza festeggiare il ritorno in serie B. Siamo solo all'undicesima giornata e c'è tutto il tempo ed il modo di recuperare il gap con la battistrada, che non è una corazzata invincibile e che deve guardarsi anche da altre pretendenti al primo posto, come il Cesena ed il Perugia: vincere oggi, insomma, sarebbe importante tanto per la classifica quanto per il morale, per poi proiettarsi ad un mese di novembre con meno impegni anche se tutti importanti, a partire dalla sfida di Carrara di domenica prossima. Ma adesso bisogna pensare solo alla gara di questo pomeriggio e per voltare pagina Zeman ha in mente di cambiare il suo Delfino. Ovviamente la squadra non verrà stravolta, ma rispetto alle ultime due uscite l'undici base avrà più di una novità per provare a scardinare la difesa della settima forza del torneo, la Recanatese, che comunque non verrà di certo a fare le barricate all'Adriatico come la Vis Pesaro. Quella di Giovanni Pagliari, ex attaccante del Chieti che da allenatore a L'Aquila ha vinto un campionato di C2 nella stagione 2012-13, è una compagine che gioca raccolta ed in prevalenza di contropiede, ma non ha una mentalità rinunciataria. Ha subito gli stessi gol del Delfino (12) ed ha segnato molto meno (11 reti contro 19), ma è in salute come testimoniano i 10 punti centrati nelle ultime 5 partite, incluso quello strappato al Perugia nell'infrasettimanale. E dato che Pagliari riproporrà quasi integralmente lo stesso undici visto nelle ultime 2 uscite, Zeman - che ha una rosa più ampia – schiererà al calcio di inizio uomini più freschi, almeno uno per reparto. Sulle corsie esterne i quattro interpreti in organico, due per fascia, hanno eguali possibilità di scendere in campo ma i maggiori indiziati per una casacca da titolare sono Pierno a destra e Milani a sinistra. Nel cuore della difesa Di Pasquale sarà preferito a Pellacani per far coppia con Mesik, dando un turno di riposo a capitan Brosco, non impeccabile nell'ultimo periodo, mentre in mezzo Aloi e Franchini si contenderanno fino all'ultimo una casacca da titolare. Sdengo scioglierà solo in extremis la riserva, ma l'ex Avellino dovrebbe essere il prescelto per completare il reparto con Tunjov e Squizzato. Per l'escluso ci sarà spazio in itinere, come per Dagasso. Davanti scoccherà finalmente il momento di Tommasini: sarà lui il riferimento centrale del tridente, che avrà come ali Merola e Cangiano. Ma Cuppone, per la prima volta fuori dall'undici iniziale, è pronto all'uso in corso d'opera. Oggi il pericolo numero uno per il Pescara è una vecchia conoscenza biancazzurra, che in riva all'Adriatico è stato rimpianto nel corso degli anni e che, a ben vedere, sarebbe stato perfetto per il Delfino 2023-24, ancora alla ricerca di un vero finalizzatore: Federico Melchiorri. Una sola stagione per lui a Pescara, da 14 gol in 38 presenze, ma eccezionale. Era quella targata Baroni-Oddo, conclusa con una beffa tremenda nella finale playoff per la serie A a Bologna con una traversa centrata proprio dal Cigno di Treia al 94' a sbarrare le porte della promozione al Pescara. (LEGGI QUI INTERVISTA). Era diventato un idolo in città il bomber marchigiano, ma non ha il dente avvelenato nonostante l'ultimo incrocio per lui è stato amarissimo: la doppia finale playout di B con il Perugia del 2020, quando lui era un perno del Grifo guidato da Oddo. Dall'addio a oggi, in quasi ogni sessione di mercato il suo nome è sempre stato chiacchierato ma il ritorno non si è mai concretizzato. E uno come lui avrebbe fatto comodissimo anche a Zeman, ma era chiaro che nel progetto di ringiovanimento e patrimonializzazione della rosa non poteva esserci quest'anno spazio per un classe 1987, anche se continua a farsi valere (finora 3 gol in 9 presenze in 789' giocati). Non solo bomber, Melchiorri sa giocare anche come rifinitore ed i 3 assist già messi a segno lo confermano: nel 4-4-2 di mister Giovanni Pagliari è uno che fa sempre la differenza e oggi proverà a fare lo sgambetto alla sua ex squadra. I marchigiani oggi sono privi del difensore Angelo Veltri, squalificato, e degli infortunati Manè, Gomez e Re.
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