Verso Cosenza - Pescara
La partita della disperazione
Chi perde sabato dice addio alla B. E forse lo dirà anche chi si metterà in casa i 3 punti, anche se non saluterà la cadetteria già quel giorno. Cosenza - Pescara è la partita della disperazione, per entrambe. Certamente più per il Pescara, che ha 3 punti in meno e una situazione ormai drammatica. Definire “chimera” la possibilità di recuperare il terreno perduto è un tenue eufemismo. Vincere a Cosenza alimenterebbe la flebile fiammella della speranza di poter compiere, nelle successive 3 partite iniziando dallo scontro diretto con la Reggiana, quello che sarebbe un vero e proprio miracolo sportivo.
Sperare nei miracoli, però, è esercizio di fece cieca. E ad oggi non ci sono basi nemmeno per sperare. L'aver regalato un tempo alla derelitta Virtus Entella in quella che era la vera partita chiave è sintomatico. Le due settimane antecedenti la partita sono state assai travagliate, con il focolaio Covid scoppiato in casa Delfino e la sola possibilità di allenamenti individuali, ma il freno è stato mentale. Altrimenti, se fosse stato atletico e fisico, non si spiegherebbe il secondo tempo di spinta costante, con tante occasioni create e il pari trovato a tempo scaduto. Anche tecnicamente ci sono state le solite lacune, ma forse stavolta Grassadonia (il meno colpevole dei tre allenatori stagionali, avendo ereditato una situazione ampiamente compromessa) forse non poteva fare di più o diversamente. In panchina c'erano tanti Primavera e uomini con pochi o nessun minuto sulle gambe.
Ma la sfida con l'Entella è già il passato, l'immediato futuro si chiama San Vito e la gara di Cosenza. Quella della vita. Per entrambe. A tenere ancora in vita il Delfino c’è solo l’aritmetica ma nelle prossime 4 partite l’undici di Grassadonia attualmente a quota 29 punti dovrà fare bottino pieno e sperare che l’Ascoli, che è a quota 37 e affronterà in casa l'Empoli senza Mancuso e Romagnoli, ne faccia meno di 9.perchè tra quart’ultima e quint’ultima il gap non deve essere superiore a 4 punti per poter disputare il playout.
Ma una squadra che in tutta la stagione non ha vinto due gare di fila, che ha colto in totale solo 6 successi (equamente suddivisi tra casa e trasferta) su 34 partite e che nell'ultima in casa non ha nemmeno battuto la già spacciata Entella, può davvero sperare di fare filotto? La risposta appare scontata e di certo non è positiva. Vincere a Cosenza sarebbe solo un punto di partenza, insomma, ma è imprescindibile. Il problema è che anche il Cosenza ha necessità assoluta di vincere. Sarà una partita all'arma bianca, sportivamente parlando, chi vincerà potrà continuare a sperare. Per quanto ancora non è dato sapersi. Ma chi perde dice addio alla B
Commenti