Arezzo-Pescara è anche sfida generazionale tra allenatori
Troise vs Baldini
Per Emanuele Troise la partita di oggi non è come tutte le altre. Il tecnico dell'Arezzo, infatti, affronta quella che poteva essere la sua squadra in questa stagione. E' storia di metà maggio, quando il Pescara appena eliminato dai playoff stava iniziando a pensare al futuro, tra mille problemi e con la vicenda societaria sullo sfondo connotata dalla trattativa poi naufragata con l'imprenditore ciociaro Rosettano Navarra. Una telefonata esplorativa a Troise partì dal telefonino di Daniele Delli Carri, all'epoca ancora direttore sportivo biancazzurro, per saggiare la sua eventuale disponibilità a raccogliere l'eredità di Zdenek Zeman, colui che da giocatore lo fece esordire in serie A nella squadra dei suoi sogni e della sua città, il Napoli. Reduce da una annata assai importante a Rimini, dove da subentrante portò i romagnoli dai bassifondi della graduatoria al secondo turno playoff, il 45enne tecnico partenopeo sarebbe stata la prima scelta del Delfino se alla fine la proprietà avesse deciso di affidare la conduzione tecnica ad un giovane emergente. Il resto è storia, con il sondaggio pescarese per Francesco Baldini e la trattativa per Attilio Tesser prima di virare con decisione su Silvio Baldini, scelta rivelatasi azzeccatissima. Troise, dopo aver immediatamente capito che l'ipotesi Pescara era destinata a non concretizzarsi, ha così subito accettato la corte dell'Arezzo, club con il quale il 30 maggio ha firmato un contratto biennale e dove ha come vice l'abruzzese Domenico Di Cecco. E oggi proverà a far rispettare una tradizione casalinga assai favorevole del suo Arezzo nelle sfide contro il Pescara. Il computo totale (prima sfida il 21 maggio 1940, finita 4-1) è di 13 partite con 6 vittorie amaranto, 6 pareggi ed una sola sconfitta, quella dello scorso 21 gennaio quando il Delfino ancora guidato da Zeman si impose per 2-1 con gol di Merola su rigore (procurato da Vergani, che nella circostanza si infortunò restando poi ai box per più di 2 mesi) e Di Pasquale. Tra i pareggi fu dolcissimo per i dannunziani quello del 14 giugno 1987, fissato da Ugolotti e Benini, che diede alla squadra di Giovanni Galeone 7 giorni dopo il match point interno contro il Parma di Arrigo Sacchi per approdare in serie A (obiettivo poi centrato grazie ad una rete di Roberto Bosco). Ma anche Troise stesso contro il Pescara ha precedenti positivi: 2 soli confronti, entrambi lo scorso anno, con un pari esterno per 1-1 e una storica vittoria per 5-1 nella gara che portò alle irrevocabili dimissioni di Giovanni Bucaro, nel frattempo diventato capo allenatore dopo l'addio di Sdengo. Di contro, il collega Baldini contro l'Arezzo vanta 5 precedenti, tutti alla guida della Carrarese con una vittoria per 3-0, 3 sconfitte ed un pareggio. La giovane tigre con pochissimi anni di carriera, Troise, contro il leone maturo da oltre 700 panchine in carriera, Baldini: Arezzo-Pescara di oggi è anche una sfida generazionale tra allenatori, che però punteranno entrambi sul 4-3-3. Moduli speculari ed interpretazione non troppo dissimile, anche se il Delfino di base ha un baricentro più alto che lo porta a recuperare più palloni (è primo in Europa tra i club professionistici in questa particolare statistica) mentre l'Arezzo gioca più di contropiede. Ma di ripartenze è maestra anche la squadra di Baldini, che oggi punterà di nuovo sul top player Davide Marola. Il folletto di Santa Maria Capua Vetere oggi è uno degli ex di turno. Passò per Arezzo, senza lasciare tracce, da giovanissimo nell'anno della retrocessione in serie D degli amaranto.
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