Alessandro Faggioli, da meteora a rimpianto biancazzurro
Il giovane ex sta spiccando il volo in Ancona
Ai tanti rimpianti di epoca recente in casa Delfino si deve necessariamente aggiungere quello legato ad Alessandro Faggioli, meteora a Pescara e ora rivelazione all'Ancona-Matelica. Nato il 2 febbraio del 2000 a Penne, dopo aver mosso i primissimi passi con il pallone nella scuola calcio di paese e successivamente nel Loreto Aprutino, ha avuto la prima esperienza in un settore giovanile più strutturato, a Teramo. Un percorso che lo ha portato, nella stagione 2017/18 ad esordire nemmeno maggiorenne in prima squadra, dove totalizzò quattro presenze in Serie C, partendo dalla panchina. Poi è passato al Pescara, dove ha fatto la Primavera ma senza grossi sussulti. Il Delfino non ha creduto troppo in lui, che è stato costretto a rimettersi in gioco partendo dalla Serie D con le maglie di Cerignola, Notaresco e Castelnuovo Vomano. Chiusa la mini parentesi biancazzurra si è rilanciato dai dilettanti fino ad essere con l'Ancona una delle grandi rivelazioni di c, non solo relativamente al Girone B. Nei giorni scorsi il giocatore si è raccontato, tra presente e passato, a Il Centro. Vi riproponiamo quella intervista in versione integrale: buona lettura!
“Chi è Faggioli?”, si domandavano i tifosi dell’Ancona al suo arrivo. Lo scetticismo era tanto. La tifoseria dorica sognava il grande nome per l’attacco, uno tra Simone Ganz e Paponi. E invece il ds Ciccio Micciola (giuliese d’adozione) ha tirato fuori dal cilindro Alessandro Faggioli, 21 anni, di Penne, cresciuto nelle giovanili di Teramo e Pescara, che l’anno prima aveva segnato 4 gol in D a Castelnuovo. L’Ancona ci ha creduto e oggi Faggioli con 8 gol segnati è il terzo miglior marcatore under 23 nei professionisti dietro solo a Moro del Catania (18) e Vlahovic della Fiorentina (16).
Faggioli, si aspettava di essere protagonista in C?
«Ci speravo. Mi sono sempre impegnato per dimostrare le mie qualità e i miei sforzi ora vengono ripagati».
Cosa è scattato dentro di lei?
«Ho sentito grande fiducia da parte di tutto l’ambiente. Cerco di dare il massimo ogni volta che mi viene data l’opportunità di scendere in campo, senza tirarmi mai indietro. L’importante è farsi trovare pronti e concentrati».
A Teramo e Pescara era troppo giovane per esplodere?
«Forse la giovane età non mi ha aiutato. Se tornassi indietro, specie nella stagione di Pescara, con la maturità di adesso mi comporterei diversamente perché avrei potuto dare molto di più».
Se oggi è protagonista in C chi deve ringraziare?
«La mia ragazza e la mia famiglia. Poi i miei agenti Tiziano Lauducci, che per primo ha creduto in me, e Carlo Di Renzo. Sicuramente la scorsa stagione a Castelnuovo è stata importante per la mia crescita, per questo non posso non citare il ds Cicchi e mister Di Fabio, così come quest’anno la società, il ds Micciola e mister Colavitto che mi stanno dando una grande opportunità all'Ancona».
Sogna di giocare in B l’anno prossimo?
«Sognare non costa nulla e aiuta a darsi nuovi obiettivi…».
Cosa pensa del Pescara e del Teramo?
«Il Pescara è una squadra forte, tra le più attrezzate per la vittoria finale. Il Teramo esprime un buonissimo gioco e meriterebbe più punti».
L’obiettivo dell’Ancona?
«Raggiungere la salvezza il prima possibile e poi divertirsi. La nostra mentalità è rimanere concentrati e umili».
Chi è il suo idolo?
«Lapadula. Di lui ho sempre apprezzato quella fame che lo porta a dare il massimo in ogni partita».
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