Quella volta che l'Avellino di Zeman spedì il Pescara in C

Un amarcord triste per i colori biancazzurri, anche se a campo invertito rispetto al match ormai imminente. Nel 2004 al Partenio si giocò una partita indimenticabile, poichè decisiva. Il Pescara perse 3-2 contro l’Avellino di Zdenek Zeman, già retrocesso in C. I gol di Kutuzov, due, e Tisci causarono la retrocessione matematica del Delfino, passato da Ivo Iaconi a Cetteo Di Mascio. Campani in nove uomini, Pescara padrone del campo ma senza portare a casa il risultato.

Federico Giampaolo ricorda bene quella partita: fallì un gol già fatto sulla linea di porta che avrebbe portato in vantaggio i suoi. “Una partita allucinante – ha raccontato l’allenatore dell’Avezzano, 47 anni, a Il Messaggero ed. Abruzzo – . Sbagliammo l’impossibile, loro erano in inferiorità numerica, ma vinsero lo stesso. Avremmo dovuto vincerla noi, ma il calcio è così. Fu una botta tremenda. Una lezione per me, che ancora ricordo. Le partite sono sempre diverse: a volte nascono male e si mettono bene, altre volte le giochi bene, poi si complicano in modo incredibile”.

Il passato e' il pasato, il presente dice altro. E dice che Zeman è alla guida del Pescara e sfiderà l'Avellino di Novellino. “Io le squadre di Novellino me le ricordo bene, le ho affrontate tante volte da giocatore: sono toste, fisiche, compatte. Lui sa leggere le partite, ha esperienza. Se poi ha qualche giocatore di qualità, può fare male. Sabato sarà difficile per il Pescara, al di là della sconfitta di domenica scorsa, l’Avellino sta facendo bene”, dice Giampaolo – . E su Pescara dice: “Questo Pescara ha il gol nel dna, prima o poi uno lo trova sempre. Ha tante soluzioni. Giusto trovare gli equilibri per rendere al massimo, perché vincere 1 a 0 porta sempre tre punti. Ma non bisogna snaturare il credo di Zeman: la priorità è cercare il gol. Sempre”.