"Ei fu" - Il Delfino Rampante racconta...(Carrarese-Pescara)
L'apprezzata rubrica di PS24
Nuovo appuntamento con la rubrica del Delfino Rampante che ci racconta le vicende biancazzurre da un punto di vista peculiare e mai banale. Buona lettura!
Ei fu. Tocca scomodare, ahinoi, il 5 Maggio di Alessandro Manzoni per raccontare la terza sconfitta consecutiva del Pescara che, dopo le debacle casalinghe di fronte a Torres e Recanatese, cade pure a Carrara (1-0) e viene raggiunto al quarto posto proprio dalla squadra di mister Dal Canto che, con la vittoria ai danni dei biancazzurri, conferma la propria imbattibilità tra le mura amiche.
Allo stadio dei Marmi doveva essere la partita del riscatto, una sorta di rivincita napoleonica dopo la disfatta di Lipsia costata all'imperatore dei francesi il primo esilio all'isola d'Elba, e invece si è dimostrata essere una vera e propria Caporetto per restare nell'ambito delle più grandi cadute belliche della storia moderna e contemporanea.
Nonostante i tre stop di fila, Zeman fa il pompiere ed elogia la prestazione di Merola e compagni: "Abbiamo giocato con ritmo e abnegazione", ha detto il tecnico boemo al termine del match contro gli apuani. Fatto sta che, al di là della supremazia territoriale a tratti, il gioco del Pescara è sembrato in netta involuzione rispetto a poco più di un mese fa.
E in molti iniziano a ricordare i fantasmi dello scorso anno. Un pericoloso dejà vu: Pescara bello e impossibile ma d'un tratto, dopo la sconfitta interna contro la capolista Catanzaro, black out. Caduta libera. Non il famoso quiz televisivo condotto da Gerry Scotti, s'intende.
Insomma, prendendo in prestito la sigla di Ken il guerriero - prima fumetto e poi celeberrimo cartone animato giapponese -: "Chi da quest'incubo nero ci risveglierà? Chi mai potrà?"
Sperando, comunque, che questo dejà vu, quest'incubo nero, resti solo una semplice paramnesia, un ricordo che si presenta falsato alla mente.
Al momento, comunque, riadattando i versi della poesia di Montale "Cigola la carrucola del pozzo": tremola un ricordo - nefasto per noi - nel ricolmo secchio.
Fortunatamente le squadre attualmente in classifica davanti ai biancazzurri hanno rallentato, lasciando il divario non ancora impossibile da colmare. Per recuperare, però, abbiamo bisogno - tornando per un attimo a Ken Shiro - che il Delfino ricominci ad essere il nostro fantastico guerriero e scenda - di nuovo - come un fulmine dal cielo.
Già a partire dal derby di Coppa Italia contro il Pineto di giovedì sera all'Adriatico. Nuova linfa. Nuova adrenalina. Nuova caffeina. Quella caffeina che più la mandi giù e più ti tira su, come diceva Nino Manfredi in una famosa pubblicità di metà anni Ottanta.
Perché adesso siamo piurtroppo - sportivamente parlando - sulla nostra autostrada per l'inferno, la nostra highway to hell come cantavano gli AC/DC, band hard rock australiana degli Anni '70.
Riusciremo a prendere la prima uscita utile e risollevarci? La risposta va cercata - e speriamo trovata - ancora nel 5 Maggio di manzoniana memoria -: ai posteri l'ardua sentenza. Augurandoci, tutti, che dopo Lipsia non ci aspetti pure un'altra Waterloo! Il Delfino Rampante
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