Jolly e usato garantito: Ale Crescenzi
E' tra i pochi ad aver già lavorato con ZZ, ma non è titolarissimo
Alessandro Crescenzi nel basket sarebbe chiamato il sesto uomo. Ovvero l'elemento che parte dalla panchina, o che sostituisce unt itolare designato. E anche con Zeman è così, nonostante sia uno dei pochi che abbia già lavorato col boemo (gli altri sono Brosco, merola e Cuppone). Non è un titolare, ma è la prima e unica riserva dei terzini, su ambedue le corsie. Destra o sinistra per lui fa poca differenza e in caso di forfait di Cancellotti (come con la Gelbison) o di Milani, è lui il padrone della fascia. A breve taglierà il bel traguardo delle 100 presenze con la maglia del Pescara, ora è a quota 97 e vuole a breve tagliare lo stirico traguardo e fare cifra tonda. Tornato da svincolato a sessione estiva chiusa, complice lì'infortunio di Pellacani, Crescenzi ha ritrovato Zdenek Zeman a distanza di cinque anni: nel 2017-18, infatti, c’era anche lui nella rosa del Delfino guidata dal boemo, che poi venne esonerato a marzo 2018, e in quella stagione Crescenzi collezionò 29 presenze - 17 proprio con Zeman - segnando la rete del momentaneo vantaggio dei biancazzurri in trasferta contro l’Ascoli (poi i piceni pareggiarono con Tommy Bianchi). Quel gol resta finora l’unico realizzato nella sua lunga militanza con il Pescara, che - curiosamente come per il bomeo - è fatta di 3 capitoli distinti (serie A con Stroppa, B con Oddo e C con Colombo, citando solo gli allenatori iniziali delle varie stagioni) Crescenzi non è più giovanissimo - compirà infatti 32 anni a settembre - ma conosce bene i concetti di gioco di Zeman , che lo reputa affidabile pur non vedendo in lui il perfetto terzino zemaniano. Alla terza avventura in biancazzurro, con la speranza di prolungarla per un altro anno almeno, punta ad entrare nel ristretto club di giocatori che vantano 2 ptomozioni in maglia Pescara. Ce la farà?
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