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L'ANIELLO D'ORO (quello che non abbiamo mai visto)

21.10.2014 21:01
Una cosa gli è rimasta, quella non cambia mai: quel masticare senza sosta la cingomma, il chewing gum. Quasi con ostinazione. E a rivedersi in tv gli viene da ridere. "Sforzini un giorno mi disse che a fine campionato mi avrebbe regalato una mascella nuova!". Per tutto il resto Aniello Cutolo sembra nuovo di zecca. O quello di una volta, dipende dai punti di vista, quello dei 14 gol a Crotone, quello dei 20 in due anni a Padova, pur in mezzo a stagioni sbilenche. Ecco, quello che a Pescara non si è mai praticamente visto e chissà perchè: 28 presenze ma solo 11 da titolare e, nel girone di ritorno, soltanto pezzetti di campionato, briciole di partite, zero sorrisi. Eppure Pasquale Marino lo aveva fortemente voluto, eppure la voglia era parecchia, eppure le premesse erano abbondanti. Evaporate. "Un po' l'esplosione di Politano, un po' i problemi della squadra e mi sono ritrovato fuori". Quando lo vedi trattare il pallone con quel gran sinistro che ha, ti viene da pensare che sia uno di quelli che "non ha fatto la carriera che avrebbe potuto fare", che "mannaggia, quante occasioni sono andate perdute..." e forse un poco è anche vero. Di sicuro, Pescara rimane e resterà una di quelle occasioni. "E mi dispiace tanto. Anche all'inizio di questa stagione ero ripartito con un grande entusiasmo ed ero convinto che si potesse fare bene. Poi quando è arrivata la chiamata del Livorno ho capito che non c'era tutta questa volontá di trattenermi, che non tutti credevano in me e, allora, meglio cambiare". Cambiare per ricominciare, sfogliare un'altra pagina, rinascere. "A Livorno ho intuito subito che c'erano queste premesse, mi hanno fatto tutti sentire importante". Cinque gol nelle otto partite che ha giocato (e una manciatona di assist): ha già quasi doppiato la cifra pescarese. E, soprattutto, la convinzione di essere arrivato nel posto giusto al momento giusto. "Abbiamo una buona squadra, lavoriamo con piacere con Gautieri, i risultati stanno arrivando e vogliamo correre anche noi per la A. Il campionato è molto equilibrato, non c'è il Palermo dello scorso anno, in tanti possono provarci. Il Pescara? È tra questi, certo, anche se visto ormai dall'esterno, mi sembra una squadra che debba ancora trovare un suo equilibrio e magari anche una sua personalità". Per metà è ancora del Pescara (il diritto di riscatto é però del Livorno) e Pescara è ancora in un angolino della sua mente. Un pensiero che é un rimpianto, un rimpianto che è diventato carburante per la sua rivincita. Ha smesso di masticare amaro, Aniello. Daniele Barone, Sky Sport 

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