Prima squadra

Fiorillo: "C'è unità di intenti rispetto all'anno scorso. Ci sposiamo totalmente a livello umano con Pillon"

Il portierone è stato l'ospite della consueta diretta Facebook de Il Centro

27.09.2018 12:31

Pescara imbattuto, Pescara felice. Il clima è ovviamente sereno in casa biancazzurraa, gli undici punti conquistati in cinque partite rappresentano il miglior inizio negli ultimi 19 campionati di B disputati. Del momento del Pescara e di altro ha parlato Vincenzo Fiorillo, uno dei leader del gruppo.

Il portierone è stato l'ospite della consueta diretta Facebook de Il Centro. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni più interessanti:

"E' un po' presto, ma partire bene nel campionato è fondamentale. Per noi è stato un ottimo avvio, che ci ha dato quell'entusiasmo che è mancato negli ultimi anni e negli ultimi tempi. Non è detto che i vincenti debano essere gruppi uniti e grandi famiglie, ma io penso che sia importante e trovare un giusto mix tra giovani e più grandi è un'arma vincente. Quest'anno c'è più unità di intenti e più unione, ci sposiamo totalmente a livello umano con questo allenatore che ci ha preso in un momento di grande difficoltà. E a livello tattico non devo scopirlo io. L'anno scorso non tutti sposavano in pieno le caratteristiche di mister Zeman e queste cose sono quelle che fanno la differenza. Sono atteggiamenti che non nascono da malafede, ma che messi insieme possono far pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra. L'anno scorso c'era poca unione tra squadra, allenatore, obiettivi nonostante ci sia stato un grande allenatore e una buonissima squadra. Quest'anno queste cose combaciano e questo ci darà una grande mano. Benali? Ce ne sono pochi come lui in B, al di là di quel grande ruolo è un giocatore che può giocare in ogni ruolo. Peccato non averlo più con noi, per qusta categoria è un grande giocatore. Lui è molto legato a Pescara e ai ragazzi che erano con lui qua, l'ho visto un po' nostalgico. Quando vai altrove poi ti accorgi quanto ti manca Pescara. La mia rinuncia al Quarabag? Era una proposta economica importante. 

Ora siamo avanti, pensiamo a prendere i punti salvezza senza dover fare la guerra fino all'ultimo. Penso che in questo campionato ci siano due o tre squadremolto ben attrezzate, le retrocesse per questione di budget, poi ci sono quelle squadre che possono essere pericolose. Se le cose si incastrano bene, nessuno ci vieta poi strada facendo di vedere dove questa squadra può arrivare. E' uno dei sogni che cullavo a fine stagione, però ci credo che un domani, che sia uno o due anni, si possa tornare in A per conquistare la salvezza. E' difficile, è una guerra impari per questioni di budget, ma è un sogno o una speranza che nessuno può levarmi.

Lunedì c'è un altro test impotante, con una squadra che ha un allenatore espeto per la categoria e che fa giocare in maniea aggressiva. Come prima cosa dobbiamo pareggiare il livello di agonismo della squadra di Bisoli, poi con la qualità che abbiamo ce la giochiamo. I nuovi? Capone lo conoscevamo già, non è una sorpresa. Si sono integrati tutti bene, merito anche di quelli che c'erano già e che hanno capito quanto è importante creare un gruppo unito. Tutti mi hanno impressionato per la disponibilità e l'umiltà che hanno dimostrato, da Melegoni, un ragazzo serissimo, ad Antonucci. Hanno una testa che li farà diventare giocatori importanti. 

Sul passato: "Dopo una finale persa e un campionato vinto avrei voluto poter giocarmi le mie chance in A, anche se non avevo dimostrato prima di poter essere un buon portiere nella massima serie. Ad inizio mercato si fecero nomi di portieri un po' più giovani con i quali magari me la sarei potuta giocare alla pari", ricorda dell'anno in A con Bizzarri titolare, "poi il club andò su un portiere di esperienza com eBizzarri che l'anno prima al Chievo era stato tra i migliori portieri di A per rendimento. Fece un campionato strepitoso. Mi era dispiaciuto non avere quella fiducia da parte di mister Oddo dopo qualche mese, almeno per provarmi. Non avrei creato problemi al gruppo se poi mi fossi dovuto risedere in panchina. Non aver avuto nemmeno una partita prima dell'arrivo di zeman, quando era ormai abbastanza tardi, è un mio rammarico. Il passato? Le prime partite con la Samp non andarono bene, c'erano tante aspettative su di me e credevano che dopo la Primavera andando in prima squadra non avrei preso mai gol. E questa cosa l'ho pagata, per i portieri giovani ci sta che nelle prime partite hai qualche responsabilità nei gol. E' stato un peccato perchè quando poi sono andato in prestito a Reggio calabria ho avuto un infortunio importante ed ho eprso tutto l'anno. Gli altri anni, sono sincero, è un po' responsabilità mia perchè non facevo troppo una vita professionale. Crescendo capisci che condurre una vita da atleta tutti i giorni è importante. Non ho rimorsi perchè le responsabilità sono le mie, sono maturato un po' tardi. A Livorno è cambiato tutto, partii come dodicesimo e vincemmo il campionato. Cambiai là l'atteggiamento"

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