Prima squadra

Il "nuovo" Pescara: fragile in difesa e spuntato in avanti

L'analisi

21.02.2025 08:13

La caccia al podio passa dal risveglio del reparto offensivo e, soprattutto, dai gol di Davide Merola e Thomas Alberti. Il Pescara che si sta scoprendo assai fragile in difesa (8 gol incassati nelle 8 gare del girone di ritorno, che diventano 13 se il conto si riferisce alle ultime 12 partite disputate), per poter aspirare ad arrivare almeno terzo deve necessariamente trovare un apporto migliore da parte dei suoi attaccanti. Lo scarso peso specifico delle punte in rosa è sempre stato il primo problema del Delfino, anche nel suo momento migliore quando è stato a lungo in testa alla classifica, ma fino al giro di boa era stato ottimamente mascherato da una cooperativa che aveva assicurato un bottino idoneo, sfruttando gli sviluppi da palla inattiva e trovando di giornata in giornata un protagonista diverso (12 marcatori). Il resto lo faceva una fase difensiva perfettamente oliata, con tutti i 10 giocatori di movimento a fare la fase di non possesso in modo organizzato, coeso e compatto a protezione di Plizzari. E non a caso a livello europeo il Delfino era tra le squadre migliori nella riconquista del pallone. Adesso che la retroguardia vacilla, anche perchè manca filtro in mediana, il tridente fatica a coprire e la condizione fisica non sembra di quelle migliori, l'astinenza da gol delle punte riverbera ancor di più i suoi effetti negativi sul rendimento complessivo. Nel girone di ritorno sono stati segnati appena 6 gol ed uno solo da un attaccante (Bentivegna). Le altre cinque marcature portano le firme di due soli elementi, Dagasso (3) e Pierozzi (2): comunque la si voglia vedere, se con riferimento al dato complessivo o al numero di uomini mandati in rete, lo score è chiaramente insufficiente. In un attacco che complessivamente ha messo a referto 17 gol sui 33 griffati in totale in campionato, come il Rimini e meno non solo delle squadre che precedono i biancazzurri ma anche di Pianese (37) e Pontedera (38), si paga dazio al lunghissimo digiuno di Cangiano (1 solo gol, segnato alla seconda giornata) e al momento nero del suo capocannoniere attuale (6 reti) e della scorsa stagione (17, dei quali 13 nel girone di ritorno): Merola, che ieri si è fermato nel test in famiglia ed andrà valutato. Il numero 10, che storicamente nella sua carriera ha offerto il meglio nella seconda parte di stagione, non va in gol dall'ultima giornata del girone di andata e mai nel suo biennio biancazzurro era stato 8 partite a bocca asciutta. Un bel problema, che fa il paio con il ritardo di condizione dell'ultimo arrivato Alberti. L'ex Modena, che prima del suo sbarco a Pescara aveva disputato solo 8 minuti in stagione, è in crescita e sembra avere quelle doti fisiche e tecniche per incidere in positivo, ma per averlo al top serviranno ancora giorni intensi di lavoro senza intoppi. Al momento ha racimolato 25 minuti totali in 2 spezzoni di gara. Oggi il reparto può contare al 100% su Tonin, 2 reti di cui 1 su rigore, Bentivegna (3), Cangiano e Ferraris (4, è l'attaccante meno impiegato con 891'). La partita di domenica con il Milan Futuro, che all'andata vide l'affermazione stagionale più ampia dei biancazzurri (4-1), è l'occasione giusta per far sbloccare l'attacco e rilanciare le quotazioni pescaresi in chiave terzo posto. 


 


 

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