Rubriche

“Pescara all’attacco per raggiungere il successo”

07.10.2015 10:55
Secondo appuntamento con la nuova rubrica di PescaraSport24, “Calciologicamente”. Un punto di vista diverso da quello consueto sulle vicende biancazzurre affidato al dott. Pietro Literio, Psicologo-Psicoterapeuta e Docente a Contratto presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio di Chieti-Pescara. Buona lettura!  Era salita una certa preoccupazione per i rimproveri di Oddo alla squadra dopo la partita di Vicenza. Dure le critiche post-partita da parte dell’allenatore: “pessima prestazione, la squadra non mi è piaciuta, è stata la partita più brutta, più di quella di Livorno.” Molti hanno pensato che Oddo dovesse fare attenzione a non rimproverare troppo e troppo presto. Tuttavia, la vittoria con il Cagliari e la risposta della squadra hanno chiarito ogni dubbio: Oddo ha  l’autorevolezza, quel rapporto di fiducia già costruito con i giocatori e la squadra che permette di non confondere i rimproveri con le colpevolizzazioni o, peggio ancora, con le “svalutazioni” che demotivano e tolgono fiducia nei propri mezzi. I messaggi del tecnico sono stati recepiti dai giocatori invece come stimoli per  cercare di fare meglio, solleticando l’orgoglio. Una mossa quindi ben calcolata dal nostro caro allenatore. Ancora più interessante dal punto di vista comunicativo è stata la successiva dichiarazione fatta dal  Mister prima dell’ultima gara con il Cagliari: “la squadra è costruita non per vincere ma per crescere”. Bel modo, dal punto di vista psicologico, per ridurre le aspettative del pubblico e tifosi (facendo portare pazienza) e per ridurre le pressioni sulla squadra derivanti dalla responsabilità di vincere presto e subito, proteggendola ora che sta crescendo. Mi permetto, alla luce dei risultati e della prestazione con il Cagliari, di completare la frase nel seguente modo: “squadra costruita per crescere e vincere”. Certo il linguaggio che usa l’allenatore con squadra e ambiente è essenziale in una fase di crescita del gruppo, preparandolo così al successo, attraverso una strategia di lavoro simile a quello che gli psicologi dello sport chiamano “mental training” (allenamento mentale o psicologico). Ma non dimentichiamoci che “vincere aiuta a vincere”, poiché la vittoria (ovvero l’esperienza diretta di successo) rappresenta il fattore più potente nella costruzione della sicurezza, ovvero dell’autoefficacia di una squadra (e di un atleta). La vittoria dà convinzione (autoefficacia) e gli effetti potenti delle convinzioni li possiamo ben osservare nel nostro giocatore simbolo Lapadula, che dimostra tutta la sua autoefficacia con la perseveranza, la determinazione e il sacrificio in campo, “non mollando mai”. Gli aspetti tattici poi incidono sull’aspetto mentale e, da questo punto di vista, il tecnico ha fatto capire da subito la sua tattica con il Cagliari: molto pressing alto e raddoppio sui portatori di palla per non far impostare il gioco. “Prevenire e meglio che curare”. E così il buongiorno si vede dal mattino, con il Pescara che pressa e non si fa aggredire, conducendo in tal modo il gioco. Del resto qual è la filosofia o, ancora meglio, la psicologia di Oddo? L’attacco è la migliore difesa: in tal modo l’avversario non ragiona e si innervosisce sempre più dal punto di vista mentale, psicologico. C’è da dire che il Cagliari è apparso piuttosto deludente, sembra non rendersi conto della nuova categoria e non sembra ne cinica ne capace di sacrificarsi. Sicuramente merito anche della tattica e del gioco aggressivo del Pescara. Appare proprio migliorata, invece, la sicurezza ed autoefficacia difensiva del Pescara con il Cagliari: importante a tale riguardo il “messaggio” di conferma e fiducia inviato da Oddo ai difensori finora titolari (nonostante il “fantasma” e la concorrenza di Campagnaro in reparto, entrato a partita inoltrata). In attacco, il gioco del Pescara ancora appare psicologicamente frenato (anche se meno del solito): non riesce ancora a lasciarsi andare, proponendo un gioco offensivo piuttosto ragionato e complicato, con troppi passaggi e poche azioni istintive che puntano dritto alla porta. Lapadula insegna a riguardo quando, come un rapace, cerca subito la porta e di far gol. Ancora da consolidare, invece, la gestione psicologica della tensione in prossimità del 90°: si avverte, comprensibilmente (per ora), il timore di perdere il vantaggio nel risultato (spesso minimo) con la solita apnea finale in difesa, anche contro il Cagliari sull’1 a 0, nonostante 11 contro 10. literio Da notare il “fantasma” di Salamon tenuto nascosto in panchina per evitare il contraccolpo psicologico negativo per la squadra ospite, ma ancor più degno di nota è il “lapsus” (o più precisamente “atto mancato”) di Melchiorri, che in preda forse alla nostalgia, o ai sensi di colpa o più semplicemente all’abitudine sbaglia panchina dopo essere uscito tra vari fischi: chissà forse voleva farsi inconsciamente perdonare per aver lasciato Pescara? A questo punto è importante evitare di far crescere il “caso” Cocco, non trasformandolo in ossessione, poiché si rischia di limitare la sua prestazione e quella della squadra. Ma come? I “trucchi” (anzi tecniche) in psicologia per lavorare con le ossessioni sono diversi, ma certamente è utile spostare al più presto l’attenzione su altro, con l’aiuto sia del pubblico che della stampa. Oddo rassicura e allenta continuamente la tensione e le aspettative sul giocatore, ribadendo e dispensando pazienza e fiducia. Un’idea potrebbe essere quella di farlo partire dalla panchina, abbassando così le aspettative dell’ambiente e deresponsabilizzando allo stesso tempo il giocatore dal peso, sempre più crescente, di “dover far gol” presto e subito, perché questo ci si aspetta dal capocannoniere dello scorso campionato. E così se alla sicurezza della squadra, che abbiamo visto in crescita con il Cagliari, si aggiungeranno anche maggiore imprevedibilità e istinto in attacco, ecco che il successo sarà garantito e il Pescara diventerà “Grande” e vincente, come si aspettano tutti i tifosi. Infatti, si avverte la sensazione che il meglio debba ancora arrivare, dal momento che la squadra ha ancora ampi margini di miglioramento nell’espressione del proprio potenziale o, con parole della psicologia dello sport, ha forti margini per ottimizzare le proprie prestazioni. Se riusciremo ad avere ancora pazienza di aspettare! Ne vale la pena. Forza Pescara!

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