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Il Toro non vuole essere "matato" dal Delfino

20.09.2016 09:16

La sfida di domani sera tra il Pescara e il Torino, valida per la quinta giornata di Serie A, vedrà i biancazzurri, chiamati a riscattare la prova incolore contro la Lazio, andare alla ricerca di punti preziosi in chiave salvezza contro un avversario alle prese con l'infermeria. Indisponibili Ljajic e Maxi Lopez, con Belotti - di rientro dall'infortunio - che al massimo dovrebbe sedersi in panchina, il problema dei granata risiede nella fase offensiva: a fronte di queste assenze, Mihajlovic è stato costretto a ridisegnare l'attacco affidando le chiavi dell'attacco al giovane Boyè, supportato da Martinez e Iago Falque. Quest'ultimo è stato l'autore dell'unica rete granata nelle ultime due gare, sugli sviluppi di un calcio piazzato. Tuttavia, anche la difesa non è messa benissimo: out Ajeti, Avelar è in ritardo di condizione, mentre gli esami strumentali effettuati ieri hanno evidenziato una rottura del crociato sinistro per Molinaro. Toccherà dunque al giovane Barreca, pallino di Peppino Pavone che tentò di portarlo a Pescara in più circostanze, limitare le incursioni di Zampano e soci lungo la sua fascia. Per quanto riguarda la filosofia di gioco, il 'sorgente di ferro' chiede ai suoi ragazzi di effettuare un pressing asfissiante in fase di non possesso. Ricoprono un ruolo dinamico e interscambiabile nella manovra i centrocampisti che, inoltre, hanno il compito di non dare riferimenti agli avversari, di verticalizzare e di cercare gli inserimenti. Infine, per quanto concerne lo schema di gioco, Mihajlovic non ha nelle corde uno schema fisso, bensì è solito adattarsi in base ai calciatori a disposizione. Uno dei dogmi è la difesa a quattro (utilizzata in tutte le esperienze), mentre lo schema preferito è il 4-3-3, già adoperato in queste prime settimane sulla panchina piemontese.

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