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Trulli: "In futuro spero che mio figlio Enzo possa essere in F1, ma.."

Riparte il grande Circus della F1

27.03.2021 17:14

Buon sangue non mente: Enzo Trulli, figlio dell’ex pilota F1 Jarno, è l'astro nascente dei motori e sembra destinato ad un futuro luminosissimo. Il figlio d'arte, 16 anni ad aprile, di recente ha vinto il titolo di Formula 4 UAE a Dubai negli Emirati Arabi Uniti, alla sua prima partecipazione nel campionato. Ha iniziato con i kart, come il celebre papà, e tra qualche anno potrebbe davvero sbarcare in F1. Ma cosa ne pensa il celebre padre? 

Papà Jarno ha parlato di questo ma anche di altro a Gazzetta Motori (dalla stagione in arrivo, fino a Formula E e alla F.1 di una volta): ecco un breve estratto della sua bela intervista alla Rosea:

Quest’anno nel Circus esordisce Mick Schumacher. La speranza è di vedere un altro figlio d’arte come suo figlio Enzo.

“Mick ha talento e lo si è visto in pista con la vittoria del campionato di F.2 nel 2020. Dalla sua ha anche un cognome pesante ma importante. In futuro spero ci possa essere anche Enzo, ma il pensiero è molto prematuro. Intanto lasciamogli godere la vittoria del campionato degli Emirati Arabi di F.4”.

Torniamo indietro nel tempo. Lei, Giancarlo Fisichella e Vitantonio Liuzzi siete gli ultimi piloti italiani in F.1 prima di Antonio Giovinazzi. Come mai l’Italia dei motori negli ultimi anni ha prodotto solo un talento entrato nel Circus?

“Dico in primis che la situazione economica ci è avversa e in F.1 se non hai i mezzi economici non vai da nessuna parte. Poi il nostro è un Paese dove tutti gli interessi vanno sulla Ferrari. Il che non è un male, ma se hai tutto l’interesse sul team non si parla poi dei nostri piloti. Quindi la domanda è: con le problematiche che abbiamo, cosa un pilota italiano apporterebbe a un team se non fosse un fenomeno? Una volta l’Italia contava anche economicamente, ora non è più così. Mi auguro che Giovinazzi possa crescere per guidare così in un grande team. Poi mi fermo qui, sennò potremmo discuterne fino a domani”.

Quali sono stati i migliori e i peggiori momenti della sua carriera?

“Ce ne sono diversi, tanto in pista come sempre nella vita di tutti i giorni. La vittoria di Montecarlo è sicuramente tra le più grandi emozioni, ma ricordo con piacere anche i buoni risultati con la Toyota tra 2005 e 2009, non di poco conto date le difficoltà dell’auto. Insomma, provi gioia quando capisci che stai facendo le cose in una maniera speciale. Tra i ricordi negativi dico il GP d’Austria 1997 e quello di Germania 2000. A Spielberg scattai terzo e rimasi al comando per diversi giri (37, ndr) prima del cedimento del motore della mia Prost. A Hockenheim i commissari mi diedero come penalità uno “Stop and go” privandomi del secondo posto, poi ammisero di aver sbagliato”.

Fernando Alonso ha detto giovedì in conferenza pre-Bahrain che quando si fratturò l’osso mascellare in un incidente in bici a febbraio lei si era offerto di fargli la spesa.

“ Tutto vero , Fernando è un ottimo compagno di squadra e a differenza di quanto dicono in tanti, l’amicizia tra i piloti esiste eccome. Alonso è stato un mio compagno di scuderia e sono sicuro che al contrario avrebbe fatto lo stesso con me, dato che ci sentiamo e viviamo entrambi a Lugano”.

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