Il giorno di Lanciano – Pescara
Una gara attesa soprattutto dai padroni di casa, stadio gremito e punti pesantissimi in palio: è il giorno di Lanciano – Pescara. Tante le premesse di una gara che pone in molti di fronte al proprio passato – su un fronte e sull’altro, a partire da Baroni – ma niente sentimentalismi o ricordi, belli o brutti che siano: sul rettangolo verde ci sono in palio punti importanti. Per entrambe le squadre. Il Lanciano, che ufficialmente dice di voler centrare il prima possibile la salvezza, in realtà aspira a raggiungere il treno playoff ed una vittoria nella sfida d’Abruzzo sarebbe una bella iniezione di fiducia. Il Pescara, invece, nella prima delle tre gare in 8 giorni che faranno inevitabile chiarezza sul suo destino, al di là dei campanilismi non (vuole e) non può permettersi passi falsi. Gli ingredienti di una sfida adrenalinica ci sono tutti. Lanciano arrembante o compatto a protezione della retroguardia per scatenare letali ripartenze? Pescara guardingo oppure con il pallino del gioco saldamente nelle proprie mani? L’impressione è che D’Aversa e Baroni daranno vita ad una partita a scacchi. Chi fa la prima mossa non è detto che vinca. O che dia un vantaggio agli avversari. Quello che conta è che la mossa sia giusta. Probabili formazioni. Baroni scioglierà solo in extremis i dubbi su moduli e interpreti, ma le indicazioni della vigilia parlano di Bjarnason comunque in campo, anche se non al meglio, e del ritorno al 4-4-2 con il tandem Pettinari-Melchiorri in avanti e quello Salamon-Zuparic dietro. In casa Lanciano, ballottaggio Cerri-Monachello per fungere da punta centrale nel 4-3-3 proposto da D'Aversa che non dovrebbe subire modifiche rispetto alla formazione tipo.
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