FULL METAL ZEMAN - "A proposito di Metal"
Seconda rubrica settimanale di PS24 in collaborazione con il Gruppo Zeman
Ed ecco la seconda rubrica realizzata da PescaraSport24 in collaborazione con gli amici del Gruppo Zeman, il Pensatoio - Laboratorio Culturale Popolare ispirato al Modello Zemaniano. Questo è il pezzo di esordio e, come i successivi, porta la firma di Gioacchino Piedimonte, tuno dei tanti e valenti collaboratori del GZ. Questa rubrica, come l'altra in collaborazione e denominata Zeman's Karma, ci offrirà ogni settimana un punto di vista del tutto peculiare delle vicende biancazzurre legate alla guida del Maestro boemo. Buona lettura!
Nella settimana del ritorno del Maestro a Pescara, il Liverpool di Klopp, l’allenatore che più di ogni altro ricalca e ha ricalcato la spettacolare ed emozionante verticalità del boemo in Germania e in Inghilterra, seppellisce 7-0 il Manchester United con una prestazione magistrale. In una stagione incredibilmente negativa e nefasta, di una transizione che non può che sapere di restaurazione dopo un ciclo meravigliosamente vincente, il tecnico tedesco riesce comunque a rispolverare un aggettivo tanto caro alle sue squadre quanto a quelle di Zeman nelle giornate di massimo splendore e con i giri del motore inesauribili. “Ingiocabile”. Ed è paradossalmente un bene che il nuovo capitolo di Zdenek all’Adriatico non riparta da questo aggettivo. Talmente potente e godurioso nel suo significato da dover necessariamente rappresentare un punto di arrivo e non di partenza. Una fine, figlia di sudore e lavoro, nella quale è poi pronto a schiudersi il reale principio di un ritorno al futuro che noi tutti abbiamo il diritto e il dovere di visualizzare. Fondamentale per il gruppo è approcciare con un altro aggettivo, che inizia sempre con la “I”, e che la trama della partita ha in effetti suggerito. Perché andare a letto con il termine “instabile” che rimbomba nelle singole teste può e deve rappresentare un’ulteriore spinta verso un percorso che s’ha da fare. Se l’acquisizione di consapevolezza da parte dei ragazzi di avere la fortuna di essere allenati dal boemo e di avere l’occasione più unica che rara di entrare in un’altra dimensione incontra la presa di coscienza dell’importanza di un lavoro lungo e serio, che solo un risultato non entusiasmante poteva far emergere, allora si darà seguito alle danze impostando come colonna sonora il simbolico e iconico raddoppio da calcio d’inizio. Sarebbe stato troppo facile cadere nella trappola della potenziale goleada poi mancata, annuendo alle puntuali e costanti sovrapposizioni e chiusure di Cancellotti sulla destra e assaporando per esempio una giocata da stropicciarsi gli occhi di Merola, che allo scadere del primo tempo prova ad avvicinarsi al Lorenzo Insigne del San Nicola di Bari del lontano 28 ottobre 2011 ma sul più bello apre troppo l’interno sinistro e calcia a lato. Ecco. Diciamo che sia il meglio che proprio il più bello devono ancora venire, perché è anche giusto che sia così. Giudichiamo questi primi 90 minuti come i preliminari di un rapporto che va però atteso nella sua concretizzazione per poterne festeggiare e celebrare il valore. E mentre ancora si allontanano i fantasmi di quel Pescara-Ternana, sempre con Sandro Pochesci in panchina, che sabato hanno aleggiato a lungo tentando di riproporre lo stesso copione del 2 dicembre 2017, arriva il tanto agognato verdetto sull’interrogativo relativo ai gradoni, visto e considerato che siamo nel cuore della stagione. Il responso positivo, con la registrazione di una squadra apparsa a metà tra il tatticamente ancora confusionaria e il fisicamente poco brillante, può farci intendere che nella testa di Zeman ci sono la volontà e l’obiettivo di raggiungere un certo tipo di condizione proprio in prossimità dei playoff. La prossima tappa è però Agropoli. I passi vanno fatti uno alla volta. Gioacchino Piedimonte
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