Numeri e curiosità sui biancazzurri dopo 13 giornate
FONTE: IL MESSAGGERO
DA IL MESSAGGERO -
Il Pescara è la squadra più “buona” del girone B. Nessuna espulsione nelle prime tredici giornate di campionato: finora solo il Delfino e il Sestri Levante hanno concluso tutte le partite in undici. I biancazzurri, però, si sono visti sventolare meno cartellini gialli dei liguri: 24 contro 32. Tra le venti formazioni del raggruppamento l’unica che ha collezionato un numero inferiore di ammonizioni rispetto al Pescara è la Lucchese (21, tre in meno), ma i toscani hanno rimediato due espulsioni. Dopo la formazione di Zdenek Zeman la compagine più corretta è la Juventus Next Gen (25 cartellini gialli e uno rosso). Le più “cattive”, invece, sono Gubbio (34 ammonizioni e 4 espulsioni), Pineto (esclusa la gara di ieri con il Perugia, 33 gialli e 3 rossi). Dunque, Pescara e Juve NG squadre più “docili” e anche le più giovani del campionato. L’età media della rosa bianconera è la più bassa del torneo (21,2 anni), seguita da quella del Pescara (22,8), invece l’organico più “anziano” è della la Torres (età media 26,4), capolista insieme al Cesena.
ATTACCO E DIFESA I numeri delle ultime settimane sono impietosi, la squadra di Zdenek Zeman sta attraversando un momento negativo e la distanza dal primo posto in classifica è aumentata. Le battistrada Cesena e Torres hanno approfittato della frenata dei biancazzurri portandosi a +9 e in questa giornata in cui il Pescara non giocherà avranno l’opportunità di allungare. Eppure le statistiche del campionato che riguardano il Pescara non sono affatto deludenti. In particolare quelle relative alla fase offensiva, nonostante il palese calo di rendimento in termini di gol (solo 8 reti nelle ultime 7 gare, mentre nelle prime 6 giornate i biancazzurri erano andati a bersaglio ben 14 volte). Il Delfino, infatti, resta al primo posto del girone per numero di tiri in porta (202 in 13 partite) e conserva la percentuale più alta dei cosiddetti “expected goals”, il dato che misura la probabilità di un tiro di diventare un gol. Certo, ci sono anche alcune criticità. Ad esempio il numero dell’“expected goal against”, che rappresenta la produzione offensiva degli avversari ed è utile per misurare la prestazione difensiva di una squadra, non è molto confortante e mostra i biancazzurri più vulnerabili rispetto alle prime della classe. In particolare rispetto al Cesena, squadra molto solida che concede pochissime occasioni, la differenza è marcata. Dunque, da un lato bisognerà tornare ad essere più concreti sotto porta cercando di sfruttare al massimo la produzione offensiva, dall’altro sarà indispensabile avere un po’ più di equilibrio nella fase difensiva. Con il 4-3-3 ultra-spregiudicato del boemo, che presuppone il coinvolgimento di tanti uomini in fase offensiva, è impensabile blindare la difesa. Gli avversari avranno sempre a disposizione qualche spazio per sferrare i colpi. Ultimamente, però, le squadre che hanno affrontato il Delfino sono state capaci di colpire con eccessiva facilità, nonostante il numero di tiri subiti da Alessandro Plizzari non sia poi così elevato: in totale 135 in 13 incontri. In questo ambito le compagini più granitiche sono l’Entella (appena 94 conclusioni concesse), il Cesena (104) e la Carrarese (111). L’altro aspetto su cui Zeman dovrà lavorare riguarda le performance della squadra nei secondi tempi. Se il dato relativo ai gol fatti e subiti nelle due frazioni di gioco è pressoché simile (12 realizzati nel corso dei primi tempi, 10 nei secondi), i numeri delle reti subite fanno emergere una evidente fragilità durante le riprese: ben 11 gol su 17 totali sono stati incassati dal Pescara tra il 46’ e il 90’. Un trend preoccupante su cui bisogna intervenire.
(Artixolo del Il Messaggero ed. Abruzzo a firma Giovanni Tontodonati)
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