3 clean sheet ma 6 gare senza gol all'attivo: la trasformazione del Delfino
I numeri
Nell'altalena biancazzurra, si passa da un eccesso ad un altro. E questo da inizio stagione, se parliamo di lungo periodo (da inizio torneo al 27 novembre e poi da quell'ormai famigerato Pescara-Catanzaro ad oggi), ma anche di breve periodo. Il lungo periodo: dalla sfida col Catanzaro il Pescara ha conquistato solo 12 punti in 13 incontri, ben 35, invece, nelle prime 14 gare di campionato. Volendoci concentrare solo sull'ultimo scorcio di stagione, notiamo dai numeri che il nuovo Delfino plasmato da mister Colombo è una…creatura indecifrabile. Passa dai 4 gol (ma potevano essere certamente di più) incassati in casa dal Foggia (senza realizzarne nemmeno 1) ai 3 clean sheet consecutivi (con Monterosi, Potenza e Andria), la "consolazione" che ha rincuorato mister Colombo a fine ultima gara quando ha parlato di “bicchiere mezzo pieno” (!!!) nelcommento alla stessa. Ma non aver preso gol per la terza gara consecutiva è davvero una magra consolazione, che probabilmente non andrebbe nemmeno sottolineata. In primis perchè di fronte, nell'ultima sfida, c’era il peggiore attacco del campionato con 18 reti, di cui appena 3 nelle ultime 12 partite, e poi perchè, più in generale, nei 270 minuti in questione (Monterosi, Potenza e Andria) una grossa mano è stata data proprio dall'inconsistenza di proposta e di pericolosità degli avversari. Dunque, ci sentiamo di affermare che aver blindato la porta in quelle circostanze è dovuto più a demeriti avversari che non a meriti propri: non è stata quindi davvero risolta una fase difensiva che faceva acqua da tutti i lati nel periodo di maggior crisi. Nota statistica: l'ultima volta con 3 gare consecutive a porta inviolata risale a 5 anni fa esatti. Dal 10 al 24 febbraio 2018, con Zdenek Zeman in panchina, si ebbero Pescara-Salernitana 1-0, Entella-Pescara 0-0, Pescara-Cremonese 0-0. Il giorno dopo il boemo venne sollevato dall’incarico.Se passiamo poi ad analizzare i numeri offensivi, bisogna constatare che la scorpacciata di gol col Potenza, ben 5 (ma potevano essere anche un paio di più), è stata una parentesi in un periodo asfittico come pochi e nel quale il cambio di modulo non ha giovato se non in quella circostanza. Certamente servono altre prove per certificare l'assunto, ma nonostante gli 8 attaccanti in organico, l'impiego costante di 4 di questi, e l'averli testati (dall'inizio o a gara in corsa) praticamente tutti non ha ancora giovato. Tanto, probabilmente troppo, forse tutto passa dalla vena e dai piedi di Rafia e Merola. Analizzando i numeri, bisogna constatare che in generale dal post Catanzaro, col caso Lescano ad aver penalizzato il tutto, i biancazzurri fanno fatica a creare occasioni e, di conseguenza, a segnare. La sola eccezione, lo ribadiamo, è stata nella gara dell'Adriatico col Potenza a chiusura di una settimana dove nella prima gara si sono incassati 4 gol senza farne alcuno e nell'infrasettimanale si è pareggiato 0-0. In generale, il Delfino è rimasto digiuno di gol in 6 delle ultime 9 gare, quelle contro Picerno, Avellino, Crotone, Foggia, Monterosi e Andria. Così non si va da nessuna parte….
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