Venezia - Pescara 0-0: le pagelle dei biancazzurri
Un punto sudato per la permanenza in B
A CURA DI CLAUDIO ROSA -
Triplice fischio! 0-0, il Pescara pareggia a Venezia ed è matematicamente salvo, al termine di una stagione pazza, piena di alti e bassi, con poche soddisfazioni e molti rimpianti. Bepi Pillon conclude quindi qui, almeno per il momento, la sua avventura pescarese con 9 panchine ottenendo 11 punti, basteranno per la riconferma?
Fiorillo 7,5: Chiude la stagione con una prestazione positivissima il capitano del Pescara che contro il Venezia proprio non ne vuole sapere di prendere gol. Nella prima frazione di gioco è bravo a neutralizzare un tiro di Falzerano, ma è nei secondi 45 minuti che compie un autentico miracolo sulla conclusione ravvicinata di Litteri a botta sicura, una delle parate più belle dell’intero campionato e sicuramente la più importante della stagione biancazzurra.
Fiamozzi 5: non la sua miglior serata, impreciso in fase offensiva e distratto dietro. L’errore più grave lo fa però nel secondo tempo, quando si fa scappare alle spalle Litteri su cui poi è strepitoso Fiorillo, ma la sua disattenzione poteva costare carissima.
Gravillon 6: tutto sommato una gara positiva per il difensore di proprietà del Benevento, anche se troppo spesso si rende protagonista di alcuni blackout che rischierebbero di rovinare una prestazione sufficiente.
Perrotta 7: concreto ed efficace, è assolutamente il migliore della retroguardia abruzzese. Non sbaglia nulla, tempi perfetti ed una buona personalità per guidare la linea difensiva. La ciliegina sulla torta è la scivolata su Zigoni nel primo tempo, un prodigioso intervento che salva il risultato.
Crescenzi 6: come il suo collega nella fascia opposta, resta sempre troppo bloccato dalle avanzate degli esterni veneziani. A differenza di Fiamozzi però, è più concreto e attento in fase difensiva, sufficienza nel complesso meritata.
Machin 7: Uno dei più positivi del Pescara. Sappiamo tutti le sue caratteristiche, ma nonostante ciò si applica e tira fuori una prestazione davvero convincente. Gira la palla con i tempi giusti, pressa alto quando serve e lavora bene anche in fase di interdizione. Ha una netta predisposizione per la fase offensiva, e probabilmente vorrebbe giocare più avanti, ma nel momento del bisogno si fa trovare pronto e sostituisce Brugman con classe e personalità.
Valzania 5,5: Rimandato. L’ultima partita della stagione non sorride alla mezzala biancazzurra che sbaglia tanto e non riesce mai a trovare continuità all’interno del match. La voglia e la dedizione non mancano mai, ma si perde e si innervosisce, come dimostra il giallo rimediato dopo un brutto fallo a centrocampo su Geijo.
Coulibaly 6,5: Rispetto a Valzania lui convince molto di più, lavorando tanti palloni e sbagliando poco. I compagni lo cercano spesso e lui riesce a girare bene il pallone per il campo, suo grande limite in questa stagione. Inoltre non fa mai mancare la presenza in fase di non possesso, portando così la sua prestazione un gradino sopra la sufficienza.
Capone 5: Totalmente assente dalla partita. Non riesce mai a cucirsi uno spazio nella rete difensiva che i veneti hanno preparato per lui. Nel primo tempo si nota la difficoltà del Pescara di creare palloni giocabili tra le linee, e questo probabilmente non aiuta il classe ’99 che va via via spegnendosi nel corso della gara. Cerca invano di accendersi, ma la sola cosa che trova è la via per gli spogliatoi quando Pillon lo rileva dal campo. (dal 71’ Campagnaro 6: entra a metà secondo tempo, probabilmente per preservare il pareggio. È decisivo nel liberare l’area sugli sviluppi di un corner).
Mancuso 5,5: Corre tanto e si impegna, come al suo solito, ma non riesce mai ad incidere. Aiutato poco da quella parte da Fiamozzi, cerca di dialogare con Pettinari ma con scarsi risultati. Brutta prestazione che però non cancella una stagione nel complesso sufficiente. (dal 78’ Falco SV: fa il suo ingresso nel rettangolo di gioco nel momento più difficile del Pescara, con i biancazzurri tutti arretrati a difendere il pareggio).
Pettinari 6: Sufficienza politica per l’attaccante, anche perché la palla proprio non l’ha vista. È chiaro che le colpe in questi casi non sono tutte sue, ma da dividere con un centrocampo che forse non lo ha servito bene ed un reparto esterni troppo assente e distante da lui. Sgomita e lotta con i difensori veneti, ma l’unica volta che vede la porta tira fuori una palla al volo molto difficile.
Pillon 8: Ce l’ha fatta, è riuscito nell’impresa di salvare un Pescara in totale caduta libera al momento del suo arrivo. In un match da non perdere, mette in campo una squadra corta, rischiando anche qualcosa con Machin in regia, ma la prestazione dello spagnolo lo ripaga in pieno. Forse un po’ troppo rinunciatari lì davanti, complice anche la giornata ‘no’ degli attaccanti. Nel secondo tempo, preferisce togliere Capone per inserire Campagnaro, passando alla difesa a 5 in modo da avere più garanzie difensive.
Al di là della partita in se però, vanno fatti i complimenti ad un allenatore che ha riportato ottimismo ed energia alla piazza, conquistando da subito lo spogliatoio con semplicità e leggerezza e salvando il Delfino da un tracollo che sembrava interminabile. Il suo è un autentico miracolo calcistico, chissà se basterà per restare sulla panchina biancazzurra anche la prossima stagione.
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