L’IMPRESA DI COLOMBO
Torna la rubrica del Prof. Literio
Torna la rubrica "Calciologicamente", realizzata per PS24 dal dott. Pietro Literio, Psicologo/Psicoterapeuta e Docente Universitario a Contratto che analizza le vicende del Delfino da un punto di vista del tutto peculiare.
BUONA LETTURA !
Il Pescara ha scoperto Colombo. Chissà se Colombo scoprirà l’America della serie B? O almeno l’Australia (dei presunti e da tempo attesi proprietari), nuovo miraggio e porto di approdo (pare) della Pescara calcio.
Certo la soluzione ai malanni del Pescara non è semplice o banale come “l’uovo di Colombo”, ma occorrono innanzitutto idee chiare. E Colombo sembra averle da come si presenta sin dallo sbarco a Pescara. Si intravedono già novità sul campo (nel corso delle amichevoli): rapide e più frequenti verticalizzazioni, identità ed organizzazione più chiare di gioco, pur nella già nota costruzione del gioco “dal basso” piuttosto prevedibile e noiosa. Un passo avanti.
Nel frattempo, sono in azione le “porte girevoli”: partenze e arrivi continui, a titolo definitivo, temporaneo, in prestito secco o con percentuali di rivendita futura e chi più ne ha più ne metta, in questo calcio moderno in piena crisi che richiede sempre più acrobazie finanziarie.
È così i rinforzi finali (attesi come dei “messia”) nicchiano ad arrivare (Ghion), ma “non tutti i mali vengono per nuocere”: ci fa gioco quest’anno il rinvio del campionato di Serie C a settembre, dopo i fallimenti sportivi di alcuni club.
Comunque si cambia tutto quest’anno (o quasi): squadra rivoluzionata e nuova. Un restyling che si dovrà tradurre in risultati, anzi in un unico risultato (il primo posto), alla faccia di tutta la agguerrita concorrenza in C. Solo così si può evitare di non far morire di insuccessi una piazza agonizzante, disaffezionata, sempre più affamata di entusiasmo e di vittorie (che mancano ormai da oltre 3 anni).
Certamente “non si viaggia a fari spenti”: le aspettative quest’anno sono ancor più elevate e difficili da gestire, assieme alla sfiducia e alle contestazioni (già in corso da anni), in un campionato che non permette di sbagliare e in un ambiente dove la pazienza è finita e sfinita.
Strada quindi in salita, proibita a molti (indecisi, insicuri) e percorribile solo dagli audaci e dai leader o fuoriclasse.
Sarà la volta buona? Certo il Mister, ovvero la guida tecnica (e allo stesso tempo psicologica) ha un ruolo centrale anche quest’anno: nel costruire il “Noi”, la coesione di squadra (“uno per tutti e tutti per uno”), in un clima famigliare, umile, operaio, che sostenga e ottimizzi allo stesso tempo sia la motivazione individuale che di gruppo (soprattutto in fase di costruzione).
Sarà impresa possibile per il nuovo Mister creare le condizioni ideali e giuste per la crescita e la ottimizzazione dei singoli e del gruppo? Sarà come scoprire l’America (o forse Pescara) per Colombo!
Prof. Pietro Literio
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