Possono arrivare già i primi verdetti in Olbia e Pescara: presentazione e premesse del match
In Sardegna c'è una sfida assai importante
Gara fondamentale oggi a Olbia, fischio d'inizio alle 14, per il Pescara che contro il fanalino di coda del torneo non avrà altro obiettivo che quello della conquista dei tre punti per provare a migliorare il piazzamento playoff. Il trittico finale di regular season non può essere fallito. Oggi il Pescara targato Emmanuel Cascione affronta il fanalino di coda del raggruppamento ed ha bisogno di fare bottino pieno per poi mettersi alla finestra ed aspettare l'esito di Gubbio-Pontedera delle ore 18:30. Scalare posizioni in classifica è l'obiettivo dei biancazzurri contro una squadra che però non potrà regalare nulla.
Davide Merola c'è. Ed è certamente la miglior notizia possibile in vista della partita di oggi. Il folletto di Santa Maria Capua Vetere in settimana è stato alle prese con un affaticamento all'adduttore che lo ha tenuto ai margini per più giorni, ma risponderà presente alla chiamata di mister Cascione e sarà dunque sua la fascia destra del tridente che avrà come altri interpreti Cuppone, confermato nonostante l'astinenza da gol che si protrae dal 27 gennaio, ed Accornero. Tra i titolari tornerà Sasà Aloi, che prenderà il posto in mediana di Dagasso con Squizzato confermato play e Tunjov interno destro per aver modo di sfruttare il suo chirurgico sinistro. Si ripartirà dal 4-3-3 di base e solo in corso d'opera, qualora lo svolgimento del match dovesse richiederlo, si passerà al 4-2-3-1. Mister Emmanuel Cascione ha un solo dubbio di formazione e riguarda il sostituto dello squalificato Milani sull'out mancino di difesa. Si giocano il posto in due: Moruzzi, che è esterno sinistro di ruolo, e Pierno, che nasce terzino destro ma che in carriera ha giocato anche sulla fascia opposta (l'ultimo esempio a Catania in Coppa Italia a dicembre, il giorno dopo la lieve ischemia transitoria accusata da Zeman a Silvi Marina, quando in corso d'opera venne schierato su quel lato del campo).
Per l'Olbia quella di oggi è davvero l'ultima spiaggia. I padroni di casa occupano infatti l’ultimo gradino della classifica, con un ritardo di 3 punti dalla Fermana (che ospiterà il Pescara all'ultima giornata) e di ben 12 lunghezze dalla Recanatese, attualmente quintultima. Vincere oggi senza avere liete novelle dagli altri campi potrebbe non bastare al tecnico Oberdan Biagioni (terzo allenatore stagionale dei sardi, da giocatore fu allievo di Zeman al Foggia) perchè, per sperare nei playout, i sardi dovranno non solo scavalcare i marchigiani di Mosconi e portarsi quindi al penultimo posto, ma anche ridurre il gap dalla Recanatese a 8 punti. Oggi, infatti, c’è uno scarto di più di 8 punti (precisamente 9) tra penultima (Fermana) e quintultima (Recanatese) e se finisse così il campionato retrocederebbero le ultime due (Olbia e Fermana) e ci sarebbe un solo playout, tra Ancona (prossimo avversario del Delfino all'Adriatico) e Vis Pesaro. Per la gara di oggi Biagioni, privo dello squalificato Palomba e di molti infortunati (l'abruzzese Cavuoti, Mordini, Zanchetta, Boganini e Rinaldi) punterà sul 3-4-3 con l'ex Dessena faro in mediana. Già oggi, insomma, in caso di risultato negativo l'Olbia potrebbe salutare i professionisti dopo la promozione in C centrata nel 2016, alla quale hanno fatto seguito sette salvezze e un piazzamento playoff due anni fa. Il pescarese Alessandro Marino, ex presidente del club sardo per 8 anni, è ora socio di minoranza (ha venduto il pacchetto a novembre e a metà mese scorso si è dimesso da numero 1) e saluterà a breve definitivamente i sardi ma resterà nel mondo del calcio (è stato anche vociferato come possibile ingresso in chiave Delfino).
Dirigerà la contesa Daniele Virgilio di Trapani, al quinto anno di C. Il fischietto siciliano vanta 3 incroci con il Delfino, l'ultimo dei quali in questa stagione: Entella-Pescara 1-2 del 2 dicembre 2023, penultima vittoria esterna dei biancazzurri (c'era ancora Zeman in panchina).
Oggi non è una data qualsiasi per il calcio: ricorre infatti il dodicesimo anniversario della morte di Piermario Morosini. Era il 14 aprile 2012 quando il centrocampista del Livorno accuso il malore fatale all'Adriatico durante il match contro il Pescara di Zeman. Cascione era in campo
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