Il Bahebeck segreto
Ba is back, Bahebeck è tornato. Le residue speranze salvezza del Pescara, comunque ridotte al lumicino, passano attraverso i piedi del francese e di Alberto Gilardino. Gila- Bahebeck, è questa la coppia per la titanica impresa? L'Italia e forse anche la Francia si stanno accorgendo di Jean Christophe Bahebeck. Pochi spezzoni di gara, due gol ed una pericolosità costante tutte le volte che è sceso in campo (eccetto Roma ovviamente, appena 4'): si è presentato così al nostro campionato e ai suoi nuovi tifosi il talento francese che vuole recuperare il tempo perduto. Si, perchè Bahebeck ha rischiato di perdersi. Il PSG puntava su di lui ma, complici alcuni infortuni, il giocatore non è riuscito ad essere decisivo negli anni in prestito a Troyes, Valenciennes e Saint Etienne. Aveva addirittura deciso di rivolgersi ad un mental coach per capire davvero quale fosse il suo limite, all'epoca. Che non era di certo di natura tecnica, più probabilmente mentale e di autostima dopo tante lodi in tenera età e l'etichetta di "grande promessa del calcio francese" insieme ad elementi quali Pogba e Kondogbia. Nel 2012 venne inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1991 stilata da Don Balón, salvo poi finire un po' nel dimenticatoio generale. Aveva un "padrino" d'eccezione in Francia, un certo Zlatan Ibrahimovic. Gianlucadimarzio.com nei giorni scorsi ha svelato un gustoso retroscena. Vale a dire un siparietto tra Bahebeck ed Ibra all'epoca del PSG. “Un ‘Serial Killer’ Ibra! Per come lavora in campo è davvero incredibile, un esempio. Avere la possibilità di parlare con lui mi rende fiero. Quando tornai dal prestito al Valenciennes mi chiese quanti gol avessi fatto e gli risposi 2 in 21 partite. Al che replicò alla sua maniera che Zlatan fa 21 gol in due partite!”, le parole del nuovo biancazzurro che a Pescara ha avuto uno sponsor d'eccezione, Marco Verratti, e l'intermediazione di Donato Di Campli per far concludere positivamente l'affare (è in prestito con diritto di riscatto fissato a 3 milioni). Per Oddo è una prima punta, ma lui può giocare su tutto il fronte offensivo ed è animato da una grande voglia di rivincita. Bryan Cristante, anche lui con alle spalle un'esperienza all'estero da giovanissimo, giurava tempo fa su le sue qualità: "È un giocatore molto forte - diceva Cristante - quando vieni dall'estero c'è sempre bisogno di un po' di tempo per imparare la lingua e per sistemarsi, ma è un ottimo calciatore e lo ha dimostrato, ci darà una grande mano". Infortuni permettendo.....
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