Milicevic e Di Francesco, il Delfino che verrà
Hrvoje Milicevic, nazionale Under 21 croato, e Federico Di Francesco, a metà con il Parma e di ritorno in Abruzzo dopo 6 mesi a Gubbio lo scorso gennaio, vogliono diventare due pilastri del Pescara del futuro. In questa stagione non stanno trovando spazio, per motivi diversi, ma sono due giovani sui quali si punterà.
Entrambi sono stati presentati con gli altri nuovi arrivi di gennaio in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della città in via Paolucci, presso il Palazzo Quadrifoglio, nel pieno cuore della città. Per il figlio d’arte un ritorno, per il baby straniero il primo approccio con la sua nuova realtà. “Sono contentissimo di essere tornato, Pescara è casa mia”, dichiarava il figlio d’arte, “i cinque mesi a Gubbio nonostante gli infortuni sono stati importanti perché hanno rappresentato la mia prima esperienza tra i grandi fuori casa. Mi è mancato il gol, colmerò questo difetto. E’ stata tutto sommato un’esperienza positiva. L’anno scorso io la sola bella sorpresa in A? C’erano anche altri giocatori, penso di essermi giocato le mie carte e spero di cogliere al volo questa nuova opportunità che mi ha dato il Pescara. Posso crescere molto accanto a giocatori come Ragusa, la vera punta di diamante della nostra squadra”. Diceva così, ora però è tempo di non crescere più all’ombra di nessuno ma di misurarsi sul rettangolo verde.
Milicevic era arrivato a Pescara per surrogare, numericamente e come caratteristiche, Federico Viviani, restituito alla Roma nell’affare Caprari e poi dirottato a Latina. L’inizio non è stato fortunato, nemmeno un minuto ufficiale in maglia pescarese e poi la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Inserimento dunque stroncato sul nascere. Anzi, rinviato a fine calvario: l’infortunio in questione – è noto – è tra i più seri e necessita di tempo per permettere al calciatore di tornale abile ed arruolato. Repetto subito dopo il grave infortunio aveva detto a tmw:” E' stato un brutto colpo, un grande dispiacere per noi. E' un ragazzo che si stava conquistando un posto importante nella considerazione del mister e dei compagni, ma ha subito questo infortunio molto grave e speriamo si riprenda bene. Lo staff della Nazionale croata ci ha subito chiamato e ha voluto prendersi carico dell'intervento, che verrà dunque effettuato dal loro staff, perchè per loro il calciatore è un capitale importante. Non nego che questo interessamento subitaneo ha fatto piacere, poichè è un segnale concreto di stima nei confronti del giocatore. Chiaramente Mili è abbattuto, sconvolto. Quello che spera lui e che speriamo tutti è che dalla prossima annata sia completamente ristabilito, vista la sua gioventù potrebbe essere una cosa fattibile. E' l'augurio suo e nostro". Quindi rimarrà certamente a Pescara: "Assolutamente sì, nessun dubbio. E' un calciatore in cui crediamo molto sia noi che la Nazionale, come già detto prima".
Le qualità del ragazzo non si discutono (tecnici e compagni hanno speso parole al miele sia sulle doti fisiche, sia su quelle caratteriali e tecniche), ora serve solo pazienza per tornare in campo e diventare protagonista. Ed il futuro biancazzurro potrà così parlare croato-bosniaco.
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