Con Oddo la miglior partenza dal post Zeman
Dodici punti in 8 gare, il treno playoff agganciato e tanti motivi per sorridere. Il Pescara targato Oddo ha molti motivi per sorridere guardando soprattutto ai margini di miglioramento di una truppa di talento ma che deve ancora rodarsi per bene. Forse per taluni sono pochi i 12 punti totalizzati, ma c’è un dato che deve far riflettere: delle 8 gare disputate, il Pescara ne ha giocate 5 fuori casa ed appena 3 tra le mura amiche dell’Adriatico. Solo dopo il match con la Ternana, tra quattro turni, il dato verrà riportato in parità con 6 match interni disputati e 6 trasferte già agli archivi. Il dato statistico di questo comunque altalenante avvio di stagione della Oddo’s band, però, che fa ben sperare è un altro. Dal post Zeman, infatti, quella targata Oddo è la migliore partenza dell’epoca recente. E con l’anno del boemo la differenza è fatta da appena un punto (13 vs 12 in 8 match). Tralasciando per ovvi motivo l’anno in Serie A, Oddo ha già fatto meglio dei suoi due predecessori Marino e Baroni, accomunati nell’esperienza pescarese dall’esonero in corso d’opera (a vantaggio di Cosmi nel primo caso e dello stesso Oddo nel secondo, alla vigili dell’ultimo match di reglar season). Nell’anno di Marino, il Pescara dopo 8 gare era quindicesimo (oggi è ottavo) con 8 punti nel paniere frutto di 1 vittoria, 5 pareggi e due sconfitte. Di lì a poco avrebbe spiccato un volo ben presto terminato: una striscia di 10 risultati utili consecutivi, frutto di 8 vittorie e 2 pareggi, terminata al cospetto dell’Empoli, poi promosso in A, nell’ultima gara del girone d’andata. Poi la sosta ed il tracollo, con il match di Bari fatale all’attuale tecnico del Vicenza. Con Baroni le cose erano andate leggermente meglio dopo 8 sfide. Nove punti e quattordicesimo posto frutto di 2 vittorie, 3 segni X e 3 ko. Insomma, con Oddo si è più avanti rispetto l recente passato. E se son rose (biancazzurre), fioriranno…
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