Ora 2 trasferte consecutive. Difficili, ma da non sbagliare
A cavallo del giro di boa: prima la Salernitana, poi il Chievo
Il brutto ko con la Cremonese nello scontro diretto va immediatamente archiviato, pur apprendendo una lezione da non dimenticare. Al netto della grave emergenza difensiva (e qui si tira in ballo il mercato: a metà mese era necessario aver innestato già almeno un difensore, oltre alla punta), è stato l'atteggiamento ad essere del tutto errato contro una squadra che, con il minimo sindacale e senza dunque aver fatto nulla di trascendentale, con poco sforzo si è portata a casa 3 punti pesantissimi. La speranza è che la sconfitta contro la banda Pecchia sia un incidente di percorso e basta, ma per capirlo adesso il Delfino ha due test di maturità importantissimi e da non sbagliare: due trasferte molto insidiose a cavallo del giro di boa. Si parte da Salerno, dove l'anno scorso esordì Zauri (e contro i granata al ritorno disputò la sua ultima gara, dando il via alla caduta libera che pertò ai playout), contro una squadra che ha perso pesantemente nell'ultimo turno e che avrà voglia di rifarsi immediatamente. Sarà poi la volta di andare al Bentegodi per sfidare il Chievo, che sarà squadra ben diversa da quella che è stata affrontata ad inizio torneo con Oddo in panca (0-0 fu il risultato).
Per la partita dell'Arechi (nei granata macheranno gli squalificati Anderson e Dziczek) potrebbero in extremis recuperare Balzano e Bocchetti, ma al momento non c'è certezza (ma Balzano appare molto più avanti e potrebbe farcela) come non è sicuro che il nuovo Sorensen sia immediatamente gettabile nella mischia. In quali condizioni è? Rientra Bellanova dopo la squalifica, ma non Scognamiglio che sarà di nuovo a disposizione solo il 6 febbraio contro la Reggina (ricorso contro le 3 giornate di stop respinto). Bisognerà intanto capire se Breda insisterà con il 5-3-2, che pone il dilemma Machin (mezz'ala o trequartista a ridosso della prima punta?), oppure cambierà modulo. Sarà però, al netto dei numeri, importante che Breda legga meglio gli sviluppi della gara per porre rimedio a quel che il match dirà in corso d'opera. Con Cosenza (in superiorità numerica), Entella e Cremonese non ha dato prova di lucidità e capacità di cambiare uno spartito che aveva preparato e che si era dimostrato non dotato di efficiacia, grazie anche ad una interpretazione insufficiente dei suoi uomini. I dubbi in casa Pescara sono tanti, di ordine tecnico, tattico e fisico: i prossimi 180 minuti di campionato chiariranno, in un senso o nell'altro, parecchio le idee a tutti...
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