"Umpa Lumpa": il Delfino Rampante racconta...
Una delle rubriche più apprezzate di PS24
Riecco l'apprezzatissima rubrica di PS24 biancazzurra firmata dal Delfino Rampante. Cosa ci racconterà questa volta? Che spunto avrà trovato per il post Arezzo-Pescara? Buona lettura!
Aveva un nome lungo e quasi indecifrabile. Che, probabilmente, letto nella sua interezza direbbe molto poco a molti. Per esteso, infatti, si chiamava Aerospatiale BAC. Rigorosamente in idioma d'Oltralpe. Francese, per intenderci. Se, però, lo scriviamo con il suo appellativo comune ecco che potrebbero aprirsi orizzonti conosciuti ai più per non dire a tutti.
Giusto, giusto il 21 gennaio di 47 anni fa - correva il 1976 - entrò ufficialmente in servizio il Concorde. L'aereo commerciale supersonico di produzione anglo-francese che esordì con due rotte, raddoppiò la velocità del suono - Mach 2 - e stupì il mondo.
21 gennaio 2024. Arezzo. Stadio comunale. Certo, non stiamo parlando dei 17.000 metri di altitudine di volo del Concorde. Ci mancherebbe. Ma il gesto atletico di Davide Di Pasquale, con il quale il Pescara ha sbancato per la prima volta nella sua storia il campo dei toscani ed è tornato alla vittoria dopo quattro gare di vacche magre, è assomigliato molto ad un viaggio volante e, soprattutto, liberatorio.
D'altronde, la storia dell'umanità è piena zeppa di voli, neanche troppo pindarici, alla ricerca di quella libertà che, nel caso specifico del Delfino, ha significato il ritorno alla vittoria 43 giorni dopo: tanto è passato, infatti, dalla goleada rifilata all'Olbia, il 9 dicembre scorso, agli storici tre punti aretini. Nel mezzo, un periodo buio che più buio non si può coinciso con 2 miseri punti conquistati in ben 4 partite. Periodaccio, sarebbe meglio definirlo culminato con la beffa finale all'Adriatico contro il Perugia.
Insomma, volare e felice di stare lassù per parafrasare brevemente la famosissima canzone di Domenico Modugno. Volare felice come ha fatto Davide Di Pasquale, insieme antagonista e protagonista biancazzurro negli ultimi 180 minuti, la cui incornata in quel di Arezzo sembrava venire dritta, dritta dalla città dei tori, l'iberica Pamplona.
Potrebbe essere necessario combattere una battaglia più di una volta per vincerla. Sentenza - più che frase - di Margaret Tatcher, la cosiddetta Lady di Ferro ex Primo ministro britannico dal 1979 al 1990. È quello che, più o meno, potrebbe aver pensato proprio Di Pasquale, passato, come già detto, dal banco degli imputati post Perugia ad offrire, al di là della rete decisiva, una prestazione maiuscola in quel di Arezzo.
Prestazione che ha ricordato l'eroe dei due Mondi. In questo caso, senza riferimenti al nostro Giuseppe Garibaldi ma, restando in tema calcistico, al meno famoso - solo per i neofiti e i più giovani - Miodrag Belodedici, centrale difensivo romeno, fuoriclasse nel suo ruolo e specialista nel gioco aereo, capace di conquistare la Coppa dei Campioni con la sua Steaua Bucarest nel 1985/86 contro il Barcellona (a proposito alzi la mano chi non ricordi i 4 rigori su 4 parati da Helmut Duckadam ai blaugrana in quella partita) ma soprattutto ripetersi nel 1991 insieme alle stelle della Stella... Rossa con la quale, nello stesso anno, salì anche sul tetto del mondo alzando l'Intercontinentale grazie alla vittoria in finale contro il Colo Colo.
Fanno dei giri immensi e poi ritornano. Non stiamo parlando di quei certi amori cantati da Antonello Venditti. Ma questo verso ben si può accostare a Davide Merola, che ad Arezzo è tornato a gonfiare la rete avversaria dopo la doppietta nel 5-0 di Pontedera del 5 dicembre scorso. Un rigore calciato perfettamente. Quasi un cioccolatino prelibato uscito, manco a dirlo, dalla fabbrica di Willy Wonka.
"Abbiamo gestito il risultato anche troppo per i miei gusti". Sono alcune delle dichiarazioni di Sdengo nel dopo-partita di Arezzo. Sarà pure così. Ma, vista la storia delle ultime settimane del Pescara, temporaneamente è meglio accontentarsi. Anche perché la vittoria in Toscana - seppure al momento sembra avere il tepore di una minestrina - permette ai biancazzurri di mantenersi non troppo lontani dal Perugia terzo. E di guardare con rinnovata fiducia al futuro.
Insomma, come direbbe Sally Hawkins, madre del cioccolataio magico piu celebre del cinema, Wonka appunto: "Tutte le cose belle a questo mondo sono cominciate da un sogno. Perciò tu non mollare il tuo".
E chissà che, come in una favola con un lieto epilogo, alla fine non troveremo anche noi, come Wonka, i nostri Umpa Lumpa che, tra uno scherzetto e un aiutino, ci faranno atterrare verso nuovi e dolcissimi mondi.
Intanto, alla luce proprio delle esigenze zemaniane e dell'infortunio di Vergani, si è svegliato già il mercato. Benché non sia più domenica mattina né siamo nella Porta Portese cantata da Claudio Baglioni.
Dunque, in attesa di buone nuove e sperando di tornare a vincere anche all'Adriatico già da sabato prossimo contro il Sestri Levante, prendiamoci la bella boccata di ossigeno di Arezzo utile a non mollare il nostro sogno.
Un giorno io verrò: noi non sogniamo la California ma...
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